Cavaria fa scuola di prevenzione sul tumore al seno: partono le visite gratuite

CAVARIA CON PREMEZZO – Sono 8 gli Open day dedicati alla prevenzione del tumore alla mammella. Uno al mese da qui a fine anno. E tutti all’ambulatorio delle ex scuole Bertolotti di via Cantalupa. E sono circa 200 le donne coinvolte in questo progetto definito “modello Cavaria” da esportare, al quale hanno lavorato Regione, Ats Insubria, Asst Valle Olona, ma anche l’amministrazione guidata dal sindaco Franco Zeni e, a fare da regista, dall’associazione Caos in collaborazione con la Lilt del presidente Ivanoe Pellerin.

«Parlo da paziente – ha spiegato Adele Patrini di Caos – grazie alla diagnosi precoce ho sconfitto il tumore al seno per ben tre volte. E da paziente, nel veder lavorare in rete le istituzioni politiche e sanitarie, insieme al Terzo settore, mi sento protetta, sicura e curata». L’esordio delle visite senologiche gratuite sarà domani, 30 aprile (si recupera la data del 25 Aprile che è saltata) e si bissa il 7 maggio. «Un vero e proprio orgoglio – ha detto il primo cittadino Zeni – ho creduto a questo progetto fin dall’inizio e oggi, nel vederlo partire, sono davvero contento per l’intera nostra comunità».

Il successo degli Open day e i numeri che non tornano

Durante la conferenza stampa sono emersi numeri discordanti su chi partecipa alle iniziative sul territorio e chi, invece, aderisce allo screening mammografico istituzionale. «Ci stiamo interrogando del perché c’è questa disparità – spiega Patrini – e del motivo per il quale l’adesione allo screening gratuito di Ats è inferiore alla visita senologica, che è certamente utile, ma meno approfondita».

Le date

Gli open day si terranno tutti all’ambulatorio realizzato nelle ex scuole Bertolotti di via Cantalupa 412. E le date in calendario per una visita senologica gratuita sono: 30 aprile, 7 maggio, 4 giugno, 2 luglio, 3 settembre, 1 ottobre, 5 novembre e 3 dicembre. Sempre sabato 7 maggio, dalle 8 alle 13, all’ospedale di Gallarate, nella sala Radiologia, si terrà l’incontro su “Tumore alla mammella, immagine corporea e relazioni interpersonali”.

Il modello Cavaria una best pratices

«Questo progetto è la quintessenza della riforma regionale, che ha messo insieme tutti gli stakeholder del territorio – ha spiegato il consigliere regionale e presidente della Commissione Sanità di Regione Lombardia Emanuele Monti – Il modello Cavaria è il modello Lombardia. E nasce dalla visione lungimirante di un sindaco, ma anche dalla disponibilità delle istituzioni e delle associazioni di volontariato come Caos di Adele Patrini».

Istituzioni politiche, sanitarie e terzo settore in campo

Alla conferenza stampa di presentazione erano presenti, oltre al sindaco Franco Zeni, Emanuele Monti, consigliere regionale; Francesca Brianza, vicepresidente del consiglio regionale; Ettore Presutto, direttore sociosanitario di Ats Insubria; Eugenio Porfido, direttore generale di Asst Valle Olona; Angelo Benevento,. direttore diperatimento chirurgico Asst Valle Olona; Luisa Giavarini, senologo della Breast Unit Asst Valle Olona; Adele Patrini, presidente di Caos e in collegamento Silvana Monetti, responsabile della Breast unit Asst Valle Olona e Irene Scaltritti, assessore al Welfare di Cavaria con Premezzo.

Prevenzione sdoganata

Francesca Brianza ha ricordato il legame con Caos, ma anche «l’importanza di progetti legati alla prevenzione. Che è un vantaggio per tutti: per la donna prima di tutto, ma anche per tutto il sistema sanitario e, aggiungerei, sociale. Inoltre la validità del lavoro portato avanti da Caos, ma anche dalle istituzioni, è dimostrato dai numeri di donne che hanno aderito a questa iniziativa prenotandosi, ma anche alle tante altre organizzate. Progetti che hanno aiutato a sdoganare l’importanza della prevenzione».

La prevenzione come gesto di comunità

«Iniziativa che ha lo scopo di introdurre una visione innovativa – ha detto il dg Porfido – l’importanza della prevenzione nel percorso sanitario è assodata, ma acquista forza maggiore nel momento in cui diventa momento di comunità. La prevenzione deve diventare un elemento che coinvolge tutta la comunità e solo in questo momento diventa un modo d’agire collettivo corretto».

Il direttore sociosanitario di Ats Insubria Ettore Presutto ha puntato l’attenzione sulla «potenziamento della medicina territoriale, che con la nuova legge può contare sulla collaborazione più organica del terzo settore. Realtà strategiche e capaci di portare “ricchezza” in termini di valori, impegno, capacità e cultura delle prevenzione».

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