Presa la banda delle slot: stava per colpire a Cavaria con Premezzo

cavaria slot banda

CAVARIA CON PREMEZZO – Presa la banda delle slot: i rapinatori fermati mentre stavano per saccheggiare la sala Game City di via Roncetti a Cavaria con Premezzo. Se i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Varese guidati dal maggiore Paolo Tiadina non fossero intervenuti per i cinque insospettabili malviventi quello in via Ronchetti sarebbe stato il quinto colpo in meno di un mese.

Il video delle rapine

Quattro rapine in 15 giorni

I militari hanno portato a termine un’indagine lampo arrestando cinque ragazzotti, tra i 20 e i 31 anni, tutti residenti nel nord della provincia tranne il trentunenne residente in Svizzera, ritenuti estremamente pericolosi. Cinque insospettabili: incensurati, tutti provenienti da famiglie per bene, con un reddito normale. Amici tra loro da sempre e senza un lavoro: hanno creduto di poter fare soldi rapinando le sale slot della zona neanche si trovassero in una puntata di Romanzo Criminale. Prima dell’ultimo colpo la banda aveva colpito a Marchirolo, Vedano Olona, Besano e Porto Ceresio. Il modus operandi era sempre lo stesso. La banda raggiungeva con l’auto intestata al padre di uno dei 5 l’obbiettivo. Il gruppo attendeva che la sala slot chiudesse aggredendo il proprietario che stava uscendo dal locale con l’incasso. Uno dei 5, pugile non professionista, stordiva la vittima a cazzotti (in un caso la vittima è stata addirittura incappucciata con un sacchetto di plastica, sequestrata all’interno del locale, e picchiata) facendosi consegnare il bottino.

Le vittime picchiate e minacciata con una pistola a salve

I colpi hanno fruttato al gruppo da un minimo di mille a un massimo di 4mila euro. I 5 erano armati di una pistola a salve in tutto identica a un’arma vera: precisamente la riproduzione di una Beretta 92s. La banda non si sarebbe fermata. Il quintetto aveva trovato quello che credeva essere un modo facile per fare la bella vita. Dopo ogni colpo l’esaltazione della banda cresceva sempre più: credevano di poter essere impunibili. Tra loro usavano nomignoli americani, tipo Ken, tanto da spingere gli inquirenti, coordinati dal pubblico ministero di Varese Giulia Floris a chiamare l’operazione Beverly. Al momento l’indagine non è conclusa: la banda è sospettata di aver messo a segno altre rapine nel sud della provincia e nell’Altomilanese.

cavaria slot banda – MALPENSA24