Gallarate, la rabbia di Forza Italia: “Lega e Fratelli d’Italia ci prendono in giro”

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GALLARATE – Centrodestra unito alle urne? Lo affermano i segretari provinciali e locali di Lega e Fratelli d’Italia, lo scrivono i media, non lo conferma Forza Italia. Per cominciare, questa sera, mercoledì 26 maggio, i berlusconiani diserteranno il summit della coalizione in programma a Gallarate. Sia a Varese sia a Busto Arsizio, nonostante le apparenze, le tensioni con gli alleati sono tutt’altro che sopite. Motivo? “Ci stanno perculando” sottolinea con eloquente chiarezza un autorevole componente gallaratese dei forzisti, intendendo con quel neologismo che li stanno prendendo in giro. Risultato? Questa sera niente faccia a faccia con gli altri gruppi dello schieramento che, in città, vede la partecipazione anche dei “democristiani” di Centro Popolare Gallarate.

Il nodo liste dei sindaci

La causa della protesta risiede innanzitutto nelle cosiddette liste dei sindaci, che Forza Italia aveva chiesto di cancellare, ottenendo peraltro il consenso di gran parte del centrodestra. “Invece – incalzano da Gallarate – i candidati sindaci stanno facendo ciò che pare a loro dappertutto. Addirittura a Varese sono in formazione due liste di appoggio a Bobo Maroni, Cassani a Gallarate se ne infischia delle intese e Antonelli a Busto Arsizio lavora sottotraccia per delegittimare i partiti con la sua lista”. Dichiarazione che non genera fraintendimenti: i berlusconiani non ci stanno. Sono messi all’angolo, prendere o lasciare.

Tutto questo nonostante le rassicurazioni ottenute dal commissario provinciale Giacomo Caliendo in sede di trattative: le richieste di Forza Italia sarebbero state prese in seria considerazione. Invece non starebbe affatto accadendo. Anzi, Fratelli d’Italia e Lega sottoscrivono intese a due, avallate tra l’altro da Ignazio La Russa, che domenica era in provincia di Varese: un posto a te a Gallarate, uno a me a Busto Arsizio. Forza Italia è tagliata fuori. Punto.

Mucci: non andremo alla riunione

“Non possiamo fare altro che evitare di presentarci ad altre riunioni del centrodestra senza un preventivo chiarimento” ammette Nicola Mucci, gallaratese tra i principali sostenitori del recupero identitario del partito di Berlusconi. Altro non dice. Resta il fatto che da diverse indiscrezioni, i berlusconiani del Varesotto cominciano a mettere in discussione anche l’operato di Caliendo, considerato una persona perbene, troppo perbene per reggere l’urto dei “pasdaran leghisti e meloniani che giocano a prendere tutto”.

A Gallarate e Busto Forza Italia punta i piedi: ciao ciao al centrodestra?

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