A Gallarate e Busto Forza Italia punta i piedi: ciao ciao al centrodestra?

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Gigi Farioli e Nicola Mucci, già primi cittadini a Busto Arsizio e Gallarate: per loro un clamoroso ritorno in campo?

BUSTO ARSIZIO/GALLARATE – Raccontano che sabato scorso, 10 aprile, durante la riunione delle segreterie provinciali di centrodestra, gli animi si siano improvvisamente accesi. Toni pesanti per l’indisponibilità di Forza Italia a concedere via libera alle candidature unitarie di Andrea Cassani a Gallarate e di Emanuele Antonelli a Busto Arsizio. Il primo, Cassani, con la casacca leghista; il secondo, Antonelli, targato Fratelli d’Italia. Con l’intangibile Roberto Maroni, anch’egli della Lega, in corsa per Palazzo Estense a Varese, il discorso sulle tre principali città della provincia, chiamate al voto a fine estate, avrebbe potuto chiudersi lì. Ma non per i berlusconiani che, come si sa, chiedono pari dignità con un loro rappresentante in lizza come primo cittadino in uno dei tre Municipi di maggior prestigio del Varesotto.

Mucci: “Non ci sono solo i sovranisti”

Impuntatura motivata da “questioni politiche, nulla di personale né verso Cassani né verso Antonelli” spiega a Malpensa24 Nicola Mucci, già sindaco a Palazzo Borghi per due mandati, ritornato d’imperio sulla scena forzista con l’obiettivo di una rimonta elettorale di Forza Italia e dell’area cosiddetta moderata che, senza un suo esponente tra i candidati a sindaco, si ritroverebbe schiacciata tra due partiti sovranisti, Fratelli d’Italia e, appunto, la Lega. “Mi sembra una richiesta legittima, al di là di ogni altra considerazione” incalza Mucci anche sulla spinta dell’endorsement di Aldo Simeoni, storico forzista gallaratese, che lo vedrebbe volentieri candidato proprio a Gallarate. In proposito, il diretto interessato dice: “Ringrazio l’amico Aldo. Se serve sono a disposizione, ma si sappia che non sono l’unico possibile candidato gallaratese per questo ruolo. Se dovesse accadere di essere costretti a correre da soli alle urne, la riflessione complessiva va fatta tutti assieme”.

“Se dovesse accadere”, che cosa significa? “Sarebbe uno sbocco scontato: Fratelli d’Italia e Lega chiedono a noi comprensione, i sindaci uscenti, dicono, vanno riproposti. Sulla base di quale considerazione vale tutto questo, non saprei dire. So però che la comprensione non deve essere a senso unico. O gli alleati ci danno ascolto, o a Gallarate andiamo alle urne per nostro conto”. Più chiaro di così.

Farioli: “Avanti con la linea di Caliendo”

Chiarezza che ritroviamo, quanto meno nella forma, nella vicina Busto Arsizio, dove Forza Italia ha perso e va perdendo pezzi importanti; ma chi rimane fedele all’ideale berlusconiano, a cominciare dall’uomo immagine e leader locale Gigi Farioli, segue senza se e senza ma la stessa linea dei colleghi gallaratesi. Ecco Farioli, sindaco a Busto prima di Antonelli: “Siamo allineati alle posizioni della nostra segreteria provinciale e del commissario Caliendo. Nessuna deroga rispetto all’esigenza di pari dignità all’interno della coalizione. Da parte nostra non ci saranno né fughe in avanti né passi indietro”. Punto.

Via libera dai vertici nazionali forzisti?

Situazione complessa, dunque. Che rischia di far implodere il centrodestra. Situazione che troverebbe avallo ai livelli alti di Forza Italia. Deduzione che nasce, oltre che dalle indiscrezioni, dalla determinazione di Giacomo Caliendo, senatore e commissario provinciale per Varese. Caliendo è uomo d’esperienza, nel proporre e reiterare la linea della pari dignità non deciderebbe mai un eventuale, clamoroso strappo del genere senza avere le spalle coperte nelle sedi nazionali. Considerazione che al momento escluderebbe diktat dall’alto per ricomporre il quadro locale. Al momento.

La coalizione non è più invincibile

Come se ne esce? Di nuovo Mucci: “Non sarebbe un delitto se al primo turno ciascun partito corresse sganciato dalla coalizione. Del resto, gli esiti elettorali di Legnano e Saronno confermano che il centrodestra seppur unito non è più invincibile. Ci potremmo così contare, per poi riunirci al ballottaggio”. Soluzione che non trova adesione negli alleati, a parte Noi con l’Italia, che viaggia a fianco di Forza Italia. Lega e Fratelli d’Italia, di fronte ai forzisti che non mollano di un millimetro le loro posizione, sono costretti a una attenta riflessione. Un tentativo di far tornare i berlusconiani sui loro passi è implicito nella seguente affermazione: “A Varese nessuno discute Maroni per il suo prestigio. Trovate un altro Maroni a Gallarate o a Busto Arsizio e possiamo discuterne”. Ma un altro Maroni non c’è. “Vero – rispondono da Forza Italia – ma nemmeno Cassani e Antonelli vantano lo stesso cursus honorum dell’ex ministro ed ex governatore della Lombardia. Quindi…”.

Simeoni (Forza ItaIia): «Senza accordo provinciale a Gallarate da soli con Mucci»

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