Morte sorelle Agrati a Cerro, il fratello si difende: «Sono innocente»

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CERRO MAGGIORE – Non si è avvalso della facoltà di non rispondere Giuseppe Agrati, 68 anni, accusato di aver causato l’incendio che, nella notte del 13 aprile 2015, ha ucciso Carla e Maria, le sue due sorelle. L’uomo, interrogato oggi, martedì 12 novembre, in carcere dal gip di Busto Piera Bossi, ha ribadito la propria innocenza: «Non sono stato io, non ho appiccato alcun incendio. Non ho ucciso le mie sorelle». Per l’accusa, che ha chiesto e ottenuto l’ordinanza di custodia cautelare che lo ha portato in carcere sabato scorso, Agrati avrebbe invece studiato un piano omicida per poter incassare anche la parte di eredità destinata alle due sorelle.

Chiesta la scarcerazione

«Io mio assistito – ha spiegato il difensore Desirée Pagani – Ha risposto a tutte le domande nonostante fosse, comprensibilmente, spaesato. Ha ribadito la propria innocenza rigettando ogni addebito. Abbiamo chiesto la scarcerazione». Il gip sul punto si è riservato. L’arresto di Agrati a quattro anni di distanza dai fatti ha rappresentato un vero e proprio colpo di scena. Nell’agosto 2018 la procura di Busto Arsizio aveva chiesto l’archiviazione della posizione dell’uomo indagato per omicidio colposo. La procura generale di Milano, a quel punto, dopo l’opposizione all’archiviazione da parte di un famigliare aveva avocato il fascicolo iscrivendo Agrati nel registro degli indagati con accuse ben più pesanti, ovvero quelle di omicidio volontario e incendio. Sabato 9 novembre, al termine di nuovi accertamenti, è arrivato l’arresto e l’accompagnamento in carcere.

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