Cgil Cisl e Uil dal prefetto: «I sindaci devono rispettare i protocolli Covid»

VARESE – «Più smart working e meno pressione sugli ospedali. E i sindaci rispettino i protocolli per il contenimento del virus». Sono queste, in sintesi, le richieste che i sindacati hanno fatto al prefetto della provincia di Varese Dario Caputo nell’incontro che si è tenuto nella mattinata di oggi, martedì 10 novembre. Obiettivo dell’incontro: tutelare i lavoratori della pubblica amministrazione, ma anche dare un contributo importante per abbassare la curva del contagio.

I timore e le richieste del sindacato

«Già qualche settimana fa abbiamo lanciato l’allarme – dicono Nunzio Praticò, segretario Cisl Fp, Lorenzo Raia, segretario Uil Fpl e Gianna Moretto, segretaria Cgil – poiché i nostri referenti nel comparto della sanità ci hanno raccontato quanto stava accadendo. Per questo a fine ottobre, quando eravamo ancora all’inizio della seconda ondata, abbiamo scritto una lettera a prefetto, presidente delle Provincia e ai sindaci dei comuni più popolosi. Questo per ricordare che bisognava fare tutto il possibile per tutelare i lavoratori del pubblico impiego, ma anche di conseguenza mettere in campo misure di contenimento della diffusione del virus». Ovvero: un ricorso massiccio (secondo quanto consentito dalle normative) allo smart working significa, in parole semplici, più persone a casa, mezzi pubblici con meno gente, meno occasioni di assembramenti. «E al contempo – hanno aggiunto i sindacati – garanzia dei servizi. Nella prima ondata del Covid, quando il lavoro leggero è stato molto utilizzato ha dimostrato tutta la sua efficacia. Ora invece, non avendo numeri poiché nessuno li vuole fornire, abbiamo la sensazione che ci sia ancora molto da fare. Basta cincischiare».

Gli impegni del prefetto

E il prefetto alle richieste dei sindacati non ha detto no. Anzi ha preso due impegni: «Il primo è quello di inviare una circolare a tutti gli enti della nostra provincia nella quale ricorderà le norme e gli strumenti a disposizione, invitando ad attuarli nel più breve tempo possibile. Il secondo impegno – hanno spiegato i sindacati – è quello di convocare un tavolo con anche il presidente della Provincia e i sindaci dei Comuni più popolosi al fine di arrivare a stilare un documento o un protocollo unitario che possa essere guida nei comportamenti da adottare in questo momento di grande emergenza».

Soddisfazione e preoccupazione

«Abbiamo forzato un po’ la mano nell’insistere a incontrare il prefetto – dicono i rappresentati delle tre single sindacali – ma la situazione generale è molto grave. E noi abbiamo la percezione che si possa fare di più per la tutela della salute dei dipendenti della pubblica amministrazione. Senza gravare sulla resa dei servizi e anzi, dando una mano concreta al contenimento del virus». Insomma i sindacati hanno voluto dare una sferzata ai sindaci, che «hanno competenze e sensibilità differenti. Ma chiediamo che tutti rispettino i protocolli. Sappiamo che alcuni hanno resistenze nel concedere lo smart working, senza rendersi conto che nei piccoli comuni basta un positivo per fermare tutta la macchina».

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