Chirurgia dell’anca: l’ospedale di Busto punto d’eccellenza con la SuperPATH

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BUSTO ARSIZIO – Tutta Italia a lezione di SuperPATH. L’ospedale di Busto vanta una lunga tradizione nel campo della chirurgia dell’anca, prima con il professor Renato Bombelli, conosciuto in tutto il mondo per l’intervento di osteotomia di valgo-estensione e la protesi isoelastica e ora grazie al dottor Marco Merlo, che dal 2016 utilizza la tecnica chirurgica della SuperPATH. Il primario dell’Ortopedia e Traumatologia dell’ospedale di Busto, infatti, è considerato un luminare per questo tipo di intervento. E questa mattina, mercoledì 22 gennaio, ha illustrato nei numeri e nei benefici la tecnica, anche in coincidenza della presenza di un’equipe medica del Cto di Napoli, da qualche giorno in città proprio per uno scambio di competenze mediche.

Numeri e benefici della SuperPATH

Dal 2016 a oggi i pazienti operati con la tecnica della SuperPATH sono stati più di 700 e le liste di attesa (urgenze escluse) arrivano ormai a 2 anni sulla data dell’intervento. E non sono pochi i pazienti, da fuori regione che scelgono il nosocomio cittadino per farsi operare. «I benefici sono molti – ha spiegato il dottor Merlo – dalla riduzione dei tempi chirurgici a quella delle complicanze post operatorie, alla migliore gestione della sala operatoria, la riduzione dei costi sanitari e il miglioramento del turn over dei pazienti. Basti pensare che con questa tecnica il paziente può riprendere a camminare il giorno dopo l’intervento, che il recupero è più rapido e che la degenza in ospedale si riduce a qualche giorno».

Non solo. Il rischio di lussazione è inesistente. Mentre il dolore post operatorio è ridotto. E dopo 20 giorni il paziente può guidare l’automobile. E ancora: «Il tasso di trasfusioni ematiche post-operatorie è crollato del 40 per cento rispetto alla tecnica convenzionale postero-laterale – conclude il dottor Merlo – Anche la ripresa dell’attività sportiva è piuttosto rapida negli atleti che praticano ciclismo, nuoto, tennis, golf, corsa leggera, trekking. Mentre negli sport di contatto come calcio, pallavolo, basket i rischi legati ai traumi diretti, per cui si raccomanda cautela».

Punto di riferimento nazionale

L’ospedale di Busto è un punto di riferimento a livello nazionale per la chirurgia dell’anca e in particolare per la SuperPATH. Anche per centri ospedalieri specializzati come il Rizzoli di Bologna ad esempio, oltre Pavia, Padova e, come in questi giorni, il Cto di Napoli. «Il concetto di microinvasività e la riduzione dei tempi di degenza sono oggi temi fondamentali per tutta la sanità – ha spiegato il primario dell’Ortopedia del Cto di Napoli Luigi Cioffi – Imparare a utilizzare questa tecnica operatoria e riuscire a portarla anche nella nostra realtà ospedaliera può comportare un salto di qualità, ma anche un risparmio dei costi sanitari e sociali».

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