Giro dell’Emilia, il russo Alexander Vlasov detta legge

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Continua la festa della Astana sulle strade italiane: dopo il trionfo di Fuglsang al Lombardia, ieri martedì 18 agosto è stato Alexander Vlasov a conquistare il successo nel Giro dell’Emilia.

Come al solito è stato il San Luca a decidere i giochi. Ai piedi della prima scalata sono arrivati gli otto fuggitivi di giornata , vale a dire Wyss (Team NTT), Visconti e Garosio (Vini Zabù KTM), Walsleben (Alpecin – Fenix), Senni (Bardiani – Csf), Dopchie (Bingoal WB), Quiroz (Colombia – GW) e Puccioni (Work Service – Dynatek).

Al primo passaggio ha attaccato Garosio che poi è stato raggiunto da Visconti e in un secondo tempo a Da Walsleben. Dietro di loro al secondo passaggio sono usciti allo scoperto i big con Ciccone, Almeida, Tejada e Dunbar che hanno allungato e poi sono stati raggiunti dai loro capitani, Nibali e Fuglsang in primis. Applausi a Garosio e Visconti della Vini Zabù KTM che sono stati grandi protagonisti di una corsa nella quale le altre Professional italiane, ad eccezione di Senni in fuga, sono state solo comparse anonime.

All’ultimo giro, lo scatto del portoghese Joao Almeida della Deceuninck che ha cercato di approfittare della rivalità fra Astana e Trek Segafredo, Almeida ha resistito fino all’ultima ascesa sul colle ed è stato raggiunto e superato da Vlasov a meno di un chilometro dalla conclusione, andando a conquistare la seconda vittoria personale dopo quella ottenuta al Mont Ventoux. Secondo posto per l’ottimo Almeida e terzo per Diego Ulissi, che negli ultimi metri ha staccato Dunbar e l’altro bravissimo giovane della Deceuninck Quick Step, Andrea Bagioli.

Anche ieri, nonostante abbia potuto sfruttare il grande lavoro in appoggio di Giulio Ciccone, Vincenzo Nibali ha dimostrato di non avere la brillantezza per fare la differenza in salita.

Il vincitore

Che fosse un talento si sapeva già, ma che in questo 2020 potesse rivelarsi in maniera così prepotente era difficile immaginarselo. Con il successo al Giro dell’Emilia, Aleksandr Vlasov ha inanellato la terza vittoria stagionale, la seconda post lockdown dopo l’assolo alla Mont Ventoux Challenge.

Competitivo nelle corse a tappe e anche nelle gare di un giorno più impegnative, per il 24enne russo tutto è stato addirittura più facile con l’appoggio di un certo Jakob Fuglsang: «Oggi Jakob mi ha aiutato davvero molto, eravamo d’accordo e stavamo entrambi bene – ci spiega Vlasov -. Abbiamo deciso di fare corsa dura, con continui scatti fin dai primi passaggi sul San Luca, mettendo in difficoltà tanti avversari. Al Lombardia mi ero sacrificato per lui e oggi ha voluto ricambiare il favore».

I grandi obiettivi stagionali devono ancora arrivare, ma l’impressione è che lo vedremo presto protagonista anche sui palcoscenici più importanti del mondo: «Ho ancora due obiettivi importanti in questa stagione, la Tirreno-Adriatico e il Giro d’Italia, che sarà il mio primo Grande Giro della stagione. Ora mi riposo un po’ e poi mi concentrerò sul Giro».

Se gli si chiede se al momento si sente uno dei corridori più forti del mondo, arrossisce: «Non mi sento tra i più forti del mondo, mi sento solamente un lavoratore che fa il suo dovere al meglio – continua Vlasov, che sogna di vincere Giro d’Italia e Tour de France, ma anche una classica monumento come il Lombardia -. Da quando sono all’Astana ho fatto un salto di qualità importante, che per certi versi non mi aspettavo nemmeno, però correndo tatticamente più accorto e sempre davanti ho visto che si arriva nel finale con molte energie in più. E poi avere una squadra così forte al tuo servizio, oggi addirittura Jakob, ti permette di correre con maggiore tranquillità. Credo e spero di migliorare ancora».

Articolo a cura della redazione di tuttobiciweb

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