La Israel, Sylvan Adams, l’Uci e la vera storia dei rifugiati afgani

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La Israel Start Up Nation da sempre ha dimostrato di avere il cuore grande e oggi l’Unione Ciclistica Internazionale ha ufficializzato il ruolo determinante avuto da Sylvan Adams e dalla sua squadra nel prestare aiuto ai ciclisti afgani, affinchè fossero messi in salvo.

Adams e la sua Israel Start Up Nation, insieme al CEO della ONG IsraAID Yotam Polizer, hanno avuto sul campo un ruolo fondamentale nel mettere in sicurezza più di 160 persone attraverso un lavoro di evacuazione iniziato nel mese di agosto, dopo la presa di Kabul da parte dei talebani.

Sono stati loro che in Afganistan si sono occupati dei mezzi che hanno portato fuori dal Paese le persone e sempre loro hanno fatto da ponte con i Paesi vicini, che ancora oggi stanno ospitando i profughi afgani, attraverso i visti offerti dall’UCI che ha accolto a settembre il presidente della Federazione Ciclistica Afgana.

Il risultato è arrivato grazie anche all’intervento della FIFA, che ha messo a disposizione un aereo sul quale sono salite, oltre ai calciatori, anche ragazze appartenenti a tante discipline sportive. Un’operazione questa che ha coinvolto oltre 400 atleti, giudici e giornalisti, nonchè il personale impegnato nei vari settori dello sport nel Paese.

Importante è stato l’impegno della Confederazione Ciclistica Asiatica, ma anche di altri Paesi che in modo attivo hanno offerto il loro aiuto alle ragazze afgane. Delle persone fino ad oggi portate fuori dall’Afganistan, 38 sono arrivate in Svizzera e sono state accolte con affetto dalle autorità governative. Alcune di loro avranno la possibilità di andare al Centro di Formazione e Sviluppo dell’UCI ad Aigle.

Delle persone fino ad oggi portate fuori dall’Afganistan, bisogna precisare che solo alcune sono cicliste ed andranno in Francia, Canada, Israele e Stati Uniti. Lo stato di emergenza ancora non è terminato, così come non è terminato lo straordinario lavoro di Sylvan Adams, del suo team e di IsraAID.

Anche l’Italia si sta muovendo con la Federciclismo che, attraverso il Ministero dello Sport, ha offerto aiuto per 12 atleti. Opportunità importanti sono arrivate anche per una delle ragazze più forti della nazionale di ciclismo afgana, Afsana Nawrozi, che è arrivata negli Stati Uniti grazie ad una borsa di studio: lì potrà continuare a correre in bici e proseguire gli studi. Preziosissimo il contributo silenzioso ma determinante offerto al team israeliano dalla giornalista italiana Francesca Monzone, firma di tuttobiciweb.

Un altro aiuto concreto sta arrivando dalla Spagna, attraverso una fondazione che ha messo a disposizione delle borse di studio per alcune ragazze, che così avranno la possibilità di studiare e correre in bici attraverso un progetto di sviluppo e promozione del ciclismo Murciano.

Tornando alla Israel Start Up Nation e a Sylvan Adams, dobbiamo ricordare il loro impegno in favore del Ruanda, che nel 2025 ospiterà i Campionati del Mondo di Ciclismo. In questo Paese, dove guerre e povertà non sono mancati, la Israel Start Up Nation, ha creato un progetto importante che si chiama #RacingForChange, attraverso il quale è stata adottata la squadra femminile del Bugesera.

In questi luoghi dove anche la cosa più semplice può diventare difficile, Adams e il suo team hanno portato 50 biciclette e creato una scuola di ciclismo aperta a bambini e giovani, affinchè lo sport e il ciclismo possano rappresentare un modo per far crescere i giovani di questa terra. Tra gli sponsor principali della Israel Start Up Nation, c’è anche l’italiano Valentino Sciotti, che aveva deciso di entrare in questo team con la sua Vini Fantini proprio per il loro messaggio di pace che poteva arrivare attraverso il ciclismo.

Adams e la sua squadra, così come IsraAID e Yotam Polizer, continueranno il loro lavoro, cercando di intervenire, in quelle situazioni, dove pace e aiuti umanitari sono la priorità.

Articolo a cura della redazione di Tuttobiciweb

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