Vergiate, inizia l’era Parrino: «Siamo già al lavoro. Amministreremo per voi»

VERGIATE – «Un risultato così ampio? Non me l’aspettavo. Ma sarei stato sorpreso di una non vittoria». Prende le misure, si siede sulla poltrona – quella poltrona – e il cellulare non smette di suonare. Daniele Parrino è già al lavoro per Vergiate. Lo fa sicuro di sé, della sua squadra e del 64% alle urne che gli hanno consegnato il governo del paese per i prossimi cinque anni. Ma prova anche a restare coi piedi per terra. A bassa voce ripete: «Ora ripaghiamo quella fiducia». Ad alta voce traduce: «Siamo pronti». Tra progetti a breve termine, sogni da realizzare e ringraziamenti, il nuovo sindaco programma tutti i prossimi step, forte del supporto dei suoi di Uniti per Vergiate. E cerca subito il sostegno dei cittadini: «Amministreremo per voi, dateci una mano».

«Abbiamo vinto, ora al lavoro»

Le urne hanno scelto Parrino, per lasciare Vergiate in mano al centrosinistra. «Il primo giorno che sono entrato in Comune, da primo cittadino, è stato strano non vedere Maurizio», non nega. Soprattutto dopo dieci anni al fianco di Leorato. E aggiunge, per sdrammatizzare: «Anzi, quando all’inizio mi chiamavano “sindaco” non mi giravo nemmeno». Una carica, in ogni caso, guadagnata. E Parrino lo sa: «Mi aspettavo un buon risultato, abbiamo fatto una campagna elettorale in mezzo alla gente, che ci ha mostrato affetto e ci ha dato la forza di andare avanti».  Ma non senza responsabilità. Ecco perché adesso si deve guardare al futuro. A partire dalla squadra: «Voglio parlare al plurale, perché conto molto sulle persone che stanno al mio fianco». Lo ha provato a spiegare con le deleghe affidate al team di assessori: «Volevo dare loro il valore che si meritano. Un sindaco deve avere sempre uno sguardo su tutto, certo. Ma i risultati si ottengono se lavoriamo insieme». Ora l’obiettivo, da un punto di vista amministrativo, è «mantenere alto l’entusiasmo di tutti. Abbiamo vinto, bene. Ora si lavora».

I progetti a breve termine

I progetti, ci sono. A breve e a lungo termine. Intanto, dice, «vogliamo rendere la città quanto più inclusiva». Per questo la priorità è «abbattere tutte le barriere architettoniche, in modo che tutti siano autonomi e abbiano libero accesso alle strutture pubbliche». Non meno importante la questione sicurezza stradale: «Sappiamo che c’è un problema legato alla velocità delle auto: forse non ci sono stati molti incidenti, ma la percezione è che non tutti rispettino i limiti imposti. Interverremo per quanto è nelle nostre corde». Così come ci sarà spazio per le operazioni di efficientamento energetico, anche facendo leva sulle risorse statali in arrivo.

Il «sogno»

Due invece i grandi piani. Uno è «un sogno», ovvero quello di realizzare un centro culturale e polifunzionale. «Sappiamo che non è semplice, ma le basi per partire ci sono», sottolinea. «In questo modo potremo dare uno spazio alla cultura a 360 gradi, ospitando eventi musicali, mostre e spettacoli».
L’altro progetto è più pratico e punta a risolvere «i problemi idrogeologici che interessano le frazioni di Cimbro e Corgeno». Il riferimento va al sistema di smaltimento acque, che in occasione dei grandi temporali provoca allagamenti in alcune zone. «Gli studi di fattibilità sono pronti e non appena avremo i fondi necessari risolveremo la questione. Perché sono comunque interventi costosi, da quasi 600mila euro».

La questione politica

A chiudere, la questione politica. Con un messaggio rivolto alle minoranze: «Sono stato anche io, per anni, in opposizione. E l’ho fatta perché è importante, incalza l’amministrazione e aiuta a fare luce su alcune questioni». Da qui, l’augurio: «Spero che anche i miei avversari politici la pensino in questo modo, perché alla fine abbiamo tutti lo stesso obiettivo: il bene dei vergiatesi».

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