Dieci anni da sindaco a Vergiate. Il saluto di Leorato: «Un’avventura straordinaria»

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VERGIATE – «È stata un’avventura straordinaria, unica nel suo genere. Grazie di cuore a tutti. Spero di essere stato in grado di rappresentare al meglio questa fantastica comunità. Non so se ci sono riuscito, ma di una cosa sono certo: ce l’ho messa tutta». Dopo dieci anni seduto sulla poltrona più importante in paese, il sindaco Maurizio Leorato saluta Vergiate. Due mandati di fila in fascia tricolore. Due vittorie bulgare alle Amministrative del 2011 e poi del 2016 che hanno detto molto di come i cittadini riponessero la loro fiducia in lui. Ora è arrivato il momento di raccogliere le competenze maturate e di passare il testimone al suo vice Daniele Parrino, il nome scelto per le prossime elezioni. «Come passa il tempo», scrive ora Leorato nel suo ultimo editoriale della rivista civica. «Sembra ieri quando, entrato in Comune, ho firmato l’accettazione al mio incarico: è stato l’inizio di una nuova esperienza che ha cambiato la mia persona e la visione che avevo del sistema in cui viviamo».

Il momento giusto

Tutto ha inizio in quello che per il sindaco era «il momento giusto». Fresco e carico aveva «energie da spendere, entusiasmo, compatibilità nei rapporti con le persone di ogni età e tante idee nella testa». Un pentolone di buoni propositi e progetti per rilanciare Vergiate, insomma. Molti i momenti positivi condivisi, quelli che «hanno favorito la partecipazione della comunità nella vita di paese». Tra cui cita la Festa della Repubblica, quella di San Martino e il Carnevale, ma anche le feste campestri, patronali e gli appuntamenti sportivi e culturali. Ma, come è giusto che sia, non sono mancati anche i momenti difficili, come «la crisi economica e l’emergenza Covid». Quest’ultimo in particolare, tra problemi quotidiani e le difficoltà dei mezzi di comunicazione, «ha reso l’incarico del sindaco e dell’amministrazione macchinoso e a volte demotivante. Spesso leggiamo post con polemiche sterili, prive di contenuti e che tutto fanno tranne che aiutare a costruire qualcosa di buono».

La ricetta di un buon Comune

In ogni caso, quella da primo cittadino è stata un’esperienza che ha permesso a Leorato di «rafforzare l’idea che un Comune che funziona ha bisogno di un’amministrazione che opera con serietà». Ma anche «di una comunità informata che aiuta chi governa con suggerimenti e critiche costruttive attraverso un sano dialogo». Così come sono necessari il «buon operato dei propri dipendenti e una comunità attiva che partecipa per il bene di tutti». Ed è proprio questo il suo invito, di accogliere la prossima amministrazione, qualunque sia,  aiutandola con «il dialogo, la comprensione e la partecipazione».

Nessuno escluso: «Grazie a tutti»

Da copione, non mancano i ringraziamenti, rivolti ad un lungo elenco di realtà – senza dimenticare nessuno – che hanno contribuito con il proprio lavoro a mandare avanti Vergiate. «In questo percorso – prosegue – ho avuto il piacere di collaborare con persone straordinarie che hanno saputo, con entusiasmo, condividere questo progetto amministrativo e altre che hanno tradotto le volontà dell’amministrazione in azioni concrete». Tra questi non solo ricorda il suo vice «per essere sempre stato al mio fianco e per avermi supportato e consigliato nei momenti più difficili». Ma anche tutti gli esponenti politici e i consiglieri, sia di minoranza che di maggioranza. Per concludere rivolto ai «cari cittadini», per la «vicinanza che mi avete dimostrato in tutti questi anni». Resta solo un «rimpianto», dice, «quello di non essere stato capace di dimostrare alle persone che mi sono state accanto nella vita privata l’importanza della loro presenza. A loro vanno le mie più sentite scuse». Scuse che sicuramente verranno accettate, anche a fronte dell’impegno e del lavoro svolto.

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