Tour de France, uno straordinario Van Aert doma il Mont Ventoux

ciclismo tour van aert
bettiniphoto

Un tappone spartiacque del Tour de France 2021, questa 11^ frazione da 199 km sulle Alpi Provenzali, da Sorgues a Malaucene con in mezzo 5 Gran Premi della Montagna di difficoltà crescente. Ed è un one-man-show di Wout Van Aert (Jumbo Visma) che dopo 142 km all’attacco, di cui 33 di iniziativa solitaria, taglia il traguardo davanti al duo della Trek Segafredo Kenny Elissonde e Bauke Mollema e può dedicare la vittoria al figlio Georges nato il 4 gennaio. Dopo di loro, solo i big, con Tadej Pogacar a confermare la sua maglia gialla dopo aver riassorbito una bella iniziativa di Jonas Vingegaard.

La prima metà di gara, caratterizzata da saliscendi più dolci, è stata animata da uno scatenato Julian Alaphilippe: il portacolori della Deceuninck QuickStep, idolo di casa, compagno della maglia verde Mark Cavendish, campione del mondo e conquistatore della prima tappa di questa edizione della Grande Boucle (e di altre cinque prima di quest’anno), ha attaccato in tutti i modi, un po’ tirandosi dietro altri corridori, un po’ da solo, finché tra il km 43 e il 57 si è formata pienamente la fuga.

Alaphilippe, Dan Martin (Israel StartUp Nation), Pierre Rolland (B&B Hotels) e Anthony Perez (Cofidis), questo il quartetto dei primi veri battistrada di oggi, inseguiti da 12 uomini: Pierre-Luc Perichon (Cofidis), Kenny Elissonde (Trek Segafredo), Wout Van Aert (Jumbo Visma), Vegard Laengen (UAE Emirates), Greg Van Avermaet (Ag2r Citroen), Nils Politt (Bora Hansgrohe), Quentin Pacher (B&B Hotels), Luke Durbridge (BikeExchange), Xandro Meurisse e Kristian Sbaragli della Alpecin Fenix, Bauke Mollema e Julien Bernard della Trek Segafredo.

Allo spartiacque dello spartiacque, i 100 km di percorso, inizio della seconda metà di gara, caratterizzata dalla doppia scalata del Mont Ventoux, i fuggitivi si sono fatti raggiungere dagli inseguitori per affrontare insieme il calvario montano. Un attacco a 16 dunque: Alaphilippe, Van Aert, Martin, Laengen, Van Avermaet, Politt, Durbridge, Meurisse e Sbaragli, Perez e Perichon, Rolland e Pacher, Elissonde, Mollema e Bernard.

La prima ascesa del Ventoux, dal versante di Sault, quello un po’ meno duro, ha sfrondato naturalmente il gruppo maglia gialla, veleggiante a a circa 5 minuti di gap dalla testa, con una mini-crisi di David Gaudu (capitano di una Groupama FDJ ormai decimata) e ha pure diviso in due gli attaccanti: allo scollinamento sono rimasti a scappare Alaphilippe e Van Aert (che duello tra questi due campioni!), Perez, Meurisse, Durbridge e il trio Trek Elissonde-Mollema-Bernard, mentre gli altri 8 sono stati gradualmente riassorbiti, con Rolland ultimo irriducibile tra questi ex fuggitivi.

A decidere l’esito della tappa è stato però il secondo passaggio sul Mont Ventoux, “quello vero” dal versante di Bedoin, un Hors Categorie al 9% di pendenza. Subito si sono sganciati un uomo in cima e uno in coda al drappello: Perez ha mollato, Elissonde ha attaccato. Al che ecco la gran reazione di Wout Van Aert: dopo 6 chilometri di salita il campione belga ha preso, salutato, raggiunto e staccato definitivamente. Un’azione imperiosa che ha sgretolato gambe e morale dei compagni d’avventura.

Bernard, Durbridge, Meurisse e persino Alaphilippe, che paga i generosi sforzi da inizio corsa, hanno alzato bandiera bianca. Una volta reinglobati loro, il gruppo maglia gialla ha finito col ridursi ai soli uomini classifica (e nemmeno tutti: Ben O’Connor ha visto sfilar via gli altri big e il suo secondo posto in classifica generale) e proprio a un chilometro dallo scollinamento ha visto l’attacco di Jonas Vingegaard, maglia bianca della Jumbo Visma, che ha lasciato sul posto i rivali, leader Pogacar compreso!

Gli ultimi 22 chilometri in picchiata hanno vissuto due fughe finali parallele: quella di Van Aert, che è andato così ad aggiungere un ulteriore tassello di consacrazione alla sua carriera e ha tenuto a oltre un minuto l’accoppiata Mollema-Elissonde fino al traguardo; e quella di Vingegaard, che alla fine è stato raggiunto da Tadej Pogacar, Rigoberto Uran e Richard Carapaz ma stasera si porta a casa un gran bel segnale lanciato al prosieguo di questa Grande Boucle.

Oggi si sono registrati anche 7 ritiri, il primo dei quali di Tony Martin: lo sfortunato tedesco della Jumbo Visma, segnato già in apertura di Tour dall’essere andato a sbattere sulla “signora del cartello”, è rimasto vittima oggi di una caduta nel fossato di bordo strada che lo ha costretto ad abbandonare.

per consultare classifiche e interviste vai su tuttobiciweb.it

ciclismo tour van aert – MALPENSA24