Malpensa, sindacalista Cisl a processo. La vittima: «Volevo aiuto. Mi ha molestata»

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MALPENSA – Prima un bacio sul collo. Poi i palpeggiamenti al seno e alle parti intime. E’ stata la stessa vittima della presunta aggressione sessuale che ha portato sul banco degli imputati un sindacalista Cisl di Malpensa a raccontare oggi, mercoledì 7 luglio, la sua verità sull’accaduto davanti al collegio del tribunale di Busto Arsizio presieduto da Nicoletta Guerrero. «Sarà durato circa 20 secondi», ha aggiunto la vittima spiegando di aver avuto paura a ribellarsi con decisione «a causa della corporatura robusta» del sindacalista accusato.

La ricostruzione dell’aggressione

L’aggressione si sarebbe interrotta nel momento in cui la donna ha mostrato chiari segni di insofferenza. I fatti contestati risalgono al 12 marzo 2018. La donna, una hostess che lavora a Malpensa, ha presentato denuncia il 9 luglio dello stesso anno. L’incontro con il sindacalista avrebbe dovuto riguardare una vertenza che la donna intendeva aprire nei confronti della società per la quale lavorava che, a suo dire, le negava diritti fondamentali, in particolare dopo la seconda gravidanza. La donna si era rivolta alla Fit Cisl dopo aver lasciato il sindacato autonomo Usb. Il 12 marzo di tre anni fa i due si incontrano alle 18.20. Un incontro che durerà complessivamente 20 minuti e che vedrà la donna lasciare gli uffici «Sconvolta – ha detto una collega – Ci siamo sentite per telefono pochi giorni dopo il fatto e poi ci siamo viste di persona. Mi è apparsa scossa e molto provata». La hostess durante l’esame ha poi spiegato di essersi sentita «male» di essersi diretta verso casa (risiede a Oleggio) e di essersi fermata sul ponte di confine «per la necessità di prendere aria». A casa è arrivata verso verso le 19.30 e ha dato da mangiare alle bambine.

Ha la Sla e sei mesi di vita

Qui il difensore del sindacalista, l’avvocato Roberto Donetti, rileva una discrepanza su quanto invece dichiarato dal marito della donna che ha spiegato come la moglie fosse rientrata quella sera intorno alle 21. La collega della vittima, nel raccontare il confronto con la vittima, ha aggiunto una considerazione di quest’ultima: «Ci si iscrive a un sindacato per avere aiuto sul lavoro e ci si ritrova trattati così. Io le ho subito detto denunciarlo», ha aggiunto la teste. Sempre l’avvocato Donetti, sul punto ha insistito intendo sottolineare, da difensore, il lasso temporale (tre mesi e 27 giorni) trascorso tra la presunta aggressione e la denuncia. «Mi disse – ha risposto la teste – Che prima di denunciare voleva parlarne con il marito». La stessa vittima ha testimoniato di aver «Saputo soltanto dopo l’aggressione che altre hostess aveva ricevuto lo stesso trattamento» e a quel punto di aver denunciato. Il pubblico ministero Rossella Incardona, che ha coordinato le indagini, avrebbe sentito le altre vittime in fase di indagine preliminare. La hostess ha anche dichiarato che una collega le avrebbe detto di non denunciare il sindacalista «Perché malato di Sla e con sei mesi di vita», fatto assolutamente non veritiero del quale la collega sarà chiamata a rispondere in qualità di teste. Si torna in aula ad ottobre quando sarà l’imputato a dare la sua versione dei fatti.

Molestie sessuali a una hostess di Malpensa: sindacalista Cisl a processo

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