Vuelta: vince Cort Nielsen, Roglic guadagna e torna in rosso

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Magnus Cort Nielsen (EF Education Nippo) ha vinto la sesta tappa della Vuelta a España 2021, disputata da La Requena all’Alto de la Montaña de Cullera su una distanza di 158,3 km. Il danese faceva parte del tentativo di giornata ed è riuscito a contenere la poderosa rimonta di Primož Roglič: il capitano Jumbo Visma è giunto secondo, a ruota del fuggitivo, e torna a vestire la maglia rossa di leader della classifica generale. Eccellente terzo posto per il nostro Andrea Bagioli (Deceuninck – Quick Step), l’unico a rimanere a contatto con lo sloveno nella velocissima salita finale. Ancora una buona prova per Fabio Aru (Team Qhubeka NextHash) che è giunto 16esimo a 27″ed è ora alla 10ma posizione della classifica.

LA CORSAMolti corridori hanno preso il via bendati in modo vistoso dopo la maxi-caduta di mercoledì compreso l’ex-leader Rein Taaramäe della Intermarché-Wanty-Gobert Matériaux, che ha lasciato la maglia rossa a Kenny Elissonde (Trek Segafredo) a chiedere anche l’assistenza medica.

La fuga di giornata ha coinvolto cinque coraggiosi e a promuovere l’attacco è stato Joan Bou (Euskaltel-Euskadi), autore già di un precedente scatto, assieme a Ryan Gibbons (UAE Team Emirates), Jetse Bol (Burgos-BH), Magnus Cort Nielsen (EF Education Nippo) e Bert Jan Lindeman (Team Qhubeka NextHash). Il gruppo, che fino a quel momento aveva chiuso su ogni tentativo, si è finalmente rialzato e il gap ha velocemente raggiunto e superato i sei minuti. La frazione ha vissuto un lento, ma costante, stillicidio del vantaggio che è scemato fino a scendere a 30 secondi in occasione della salita che ha concluso la gara. Anche il vento si è fatto sentire e il peloton è stato più volte frazionato – chiedere a Hugh Carthy a inseguire con tutto il resto della Ef Educational Nippo nel finale – fino a perdere numerosi componenti negli ultimi chilometri.

Il gruppo dei migliori ha dovuto accelerare a tutta per recuperare sugli attaccanti, con soprattutto la Ineos Grenadiers a divorare lo svantaggio con un’accelerazione poderosa per mettere il capitano Egan Bernal nelle prime posizioni all’imbocco dello strappo di Alto de la Montaña de Cullera (1,9 km, con una pendenza media di 9,4%). Sui tornanti del suggestivo promontorio, mentre la regia televisiva si perdeva in inquadrature confusionarie, solo i pretendenti alla classifica finale e i favoriti su questo tipo di arrivo come Michael Matthews riuscivano a rimanere davanti.

E proprio il poliedrico australiano della Team BikeExchange spezzava gli indugi nell’ultimo km, mentre Magnus Cort Nielsen rimaneva solo a raschiare il fondo del barile per mantenere pochi secondi di vantaggio. Il danese ci riusciva: memore delle tante critiche per avere raggiunto e superato il povero Gino Mader alla Parigi-Nizza, l’arrembante Roglič fermava il proprio sforzo alle ruote del fuggitivo, “scortandolo” sotto lo striscione d’arrivo. Un grande applauso non può che andare a Andrea Bagioli, che perdeva leggerissimamente contatto con lo sloveno solo negli ultimi metri, conquistando un ottimo terzo posto.

Piccola curiosità: era stato proprio Magnus Cort Nielsen a vincere la tappa successiva a quella dello sgarbo di Roglič a Mader alla Parigi Nizza. Per il danese è peraltro la quarta vittoria alla Vuelta dopo la 16esima frazione del 2020 e la doppietta nel 2019 alla 18esima e nell’ultima (la 21esima). Ora la classifica generale vede Roglič primo seguito da tre Movistar come Enric Mas a 25″, Miguel Angel Lopez a 36″ e nonno Alejandro Valverde a 41″, dunque Egan Bernal sempre a 41″, Aleksandr Vlasov a 53″ e Giulio Ciccone, primo italiano, a 58″. Fabio Aru chiude la top ten, a 1’17”.

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