SOMMA LOMBARDO – «Somma Lombardo ha in queste strutture alcuni elementi fondamentali per la vita cittadina. Se si svuotano, allora rischia di perdere la sua anima. Non è molto diverso dalla demolizione di un palazzo storico in centro, perché lascia un vuoto. Ed è anche peggio se poi non si sa come riempirlo». Un parallelismo degno della sua professione, architetto e urbanista, quello proposto da Jimmy Pasin. L’excapogruppo del Pd e delegato all’Urbanistica con la giunta Brovelli lancia ora una nuova sfida contro lo spostamento dell’attività chirurgica dell’Oculistica dall’ospedale di Somma al Sant’Antonio Abate di Gallarate. E lo fa aprendo una pagina sui social. Obiettivo: raccogliere tutto il sostegno possibile da parte dei cittadini. «Forse è il periodo di agosto, ma ho avuto l’impressione che non ci sia stata una grande discussione», dice. «L’idea è spingere la popolazione a rendersi conto della situazione in ballo. Che è una scelta scellerata».
Una battaglia di tutti
Di recente, il primo cittadino Stefano Bellaria ha messo in chiaro la sua posizione: «L’attività chirurgica dell’Oculistica deve rimanere al Bellini». Ed evitare, quindi, «l’ennesimo depotenziamento del nostro ospedale». Un pensiero che sposa anche Pasin: «In questa situazione – aggiunge – non si può rischiare che il dibattito si fermi a qualche dichiarazione del sindaco, come se portasse avanti lui, da solo, la questione».
Inoltre, «sono decenni che quest’ospedale viene smontato pezzo per pezzo, con il rischio che poi chiuda». In questo senso, prosegue, la strategia è semplice: «Non serve dire che il reparto chiuderà sicuramente, ma si agisce tra silenzi, basse polemiche e con il tempo che passa. Fino alla scusa dei pensionamenti». Insomma, il rischio è che il tema sia messo in secondo piano. Per poi non parlarne più. Da qui l’idea di creare un «gruppo di pressione», così da «spingere dirigenti e politici ad avere maggiore attenzione per il nostro territorio e sottoscrivere l’impegno a muoversi per il mantenimento delle funzioni, tutte, dell’ospedale». Non manca, poi, un commento sulla situazione del centro trasfusionale: «Si è saputo della volontà di chiuderlo e spostarlo temporaneamente a Gallarate. Penso ci sia bisogno di parlare anche di questo».
«Barcaro cade nella trappola»
Anche l’opposizione sommese è intervenuta sulla questione. Lo ha fatto Alberto Barcaro, capogruppo della Lega, che ha detto: «I numeri, e non solo, relativi al presidio dell’Oculistica di Somma, sembrano consigliare (per un miglior servizio alla cittadinanza, senza distinzione di colore politico), un trasferimento del blocco operatorio». E più recentemente ha replicato sui social proprio a Pasin, specificando: «Il centro trasfusionale non chiuderà, l’Oculistica nemmeno (stanno facendo delle valutazioni sul blocco operatorio)».
Ora arriva il commento di Pasin: «Di Barcaro mi fido, non mi sembra uno che racconta storie: quindi ci crede davvero. La mia impressione, però, è che anche lui cada nella trappola di chi vuole abbassare i toni e far passare tempo per ottenere ciò che vuole». Il meccanismo, sottolinea, è lo stesso. Infatti, «annunciare la chiusura porterebbe allo scontro. Invece, togliere professionalità e far decadere il servizio può portare allo spostamento delle funzioni a Gallarate per un po’ di tempo. Fino a che le persone non si abituano e non si decide, quindi, il trasferimento definitivo».
Nervo con Bellaria
Diverso l’atteggiamento del consigliere di minoranza Alberto Nervo (SommaSì): «Somma non può e non deve perdere l’Oculistica, vorrebbe dire chiudere l’ospedale». Se il problema è la mancanza di personale, prosegue, «allora Regione Lombardia e Stato dovrebbe investire per l’assunzione di medici, infermieri e stagisti. E soprattutto ripotenziare il nostro territorio, che è vasto». E conclude: «Se il trasferimento dell’Oculistica a Gallarate diventa una questione politica, io non ci sto. È troppo importante che resti a Somma».
Somma, chiude l’Oculistica? Porfido: «No, si sposta solo l’attività chirurgica»