Bellaria: «L’Oculistica a Somma funziona. Un errore riportarla a Gallarate»

Somma ospedale oculistica Bellaria

SOMMA LOMBARDO – Sono i numeri, secondo il sindaco di Somma Lombardo Stefano Bellaria, a dire che «l’attività chirurgica dell’Oculistica deve rimanere al Bellini». Lo spostamento a Gallarate è per lui un errore, sotto tutti i punti di vista, che l’Asst Valle Olona non deve commettere.

I numeri

L’Oculistica – rende noto Bellaria – a Gallarate nel 2013, ultimo anno prima del trasferimento a Somma, effettuava 950 operazioni suddivise in 5 giorni alla settimana. Nel 2019 a Somma, ultimo anno completo pre-pandemia, con un giorno in meno alla settimana in sala operatoria venivano effettuate 2.200 operazioni. «E’ evidente che il servizio funziona meglio rispetto a prima. Questo perché probabilmente un ambiente più famigliare, con un reparto dedicato, viene apprezzato. E poi perché il bacino di utenza di Somma spazia fino al Piemonte e non è sovrapponibile con quello di Gallarate. La storia, a partire dalla maternità fino ad arrivare alla day surgery, ci insegna che spostando l’attività al Sant’Antonio Abate si perde sempre un pezzo di utenza, che si disperde altrove».

La lista di attesa

La carenza di anestesisti è la giustificazione adottata dai vertici dell’Asst Valle Olona per lo spostamento dell’attività chirurgica. «Posso capire che la coperta è corta, ma non è smantellando un servizio che funziona che si risolve un problema temporaneo che si deve affrontare nell’immediato. Sappiamo infatti che gli anestesisti di Gallarate vanno a coprire alcune ore a Saronno, dove i numeri dell’Oculistica sono più bassi rispetto a Somma. Ciò significa che la decisione al Bellini è frutto di una precisa scelta aziendale, non di un destino cinico e baro. Se prima le sale operatorie di Somma erano aperte 4 giorni alla settimana e oggi una mattina soltanto è evidente che si formano le liste di attesa. Prima non c’erano o comunque erano molto ridotte».

Gli anestesisti e il giornale

Bellaria derubrica a battuta infelice la dichiarazione del dg Eugenio Porfido secondo cui gli anestesisti vengono a Somma a leggere il giornale. «Non è così», spiega il sindaco sommese. «Perché un anestesista interveniva nelle mille Tac all’anno con mezzo di contrasto, in riabilitazione per il cambio delle canule, nei 160 interventi di terapia del dolore, con i dializzati per la somministrazione di alcune terapie. Altro che leggersi il giornale: a Somma un anestesista non ha tempo nemmeno di prendersi un caffè perché consente di migliorare le prestazioni ospedaliere a 360 gradi e non solo in sala operatoria».

Il confronto

Per questi e altri motivi Bellaria chiede un confronto diretto con l’azienda ospedaliera per evitare «l’ennesimo depotenziamento del nostro ospedale», coinvolgendo l’intero consiglio comunale e gli altri sindaci del territorio.  «In autunno dovrà essere approvato il Poas, il Piano di Organizzazione Aziendale Strategico. Questa può essere secondo noi l’occasione giusta per un confronto complessivo sulla riorganizzazione del servizio. Sinceramente siamo poco interessati alla redifinizione delle cariche, mentre vogliamo che sul territorio venga mantenuto un alto livello di cura e assistenza. Siamo pronti a discutere, senza fare barricate ma con spirito propositivo».

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