Cataldo: “Mi alleno, aspetto e torno a disegnare”

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di Francesca Cazzaniga

Quella di Dario Cataldo è una quarantena un po’ differente rispetto a quella che stiamo vivendo in Italia. Abbiamo infatti raggiunto telefonicamente a Balerna, nel Canton Ticino, il portacolori del Team Movistar che ci ha raccontato le sue giornate, scandite tra qualche allenamento e le faccende domestiche: «Qui in Svizzera, per ora, non hanno ancora vietato gli allenamenti su strada. È chiaro che anch’io sto vivendo questo periodo con grande incertezza per quello che sarà il futuro, ma cerco ugualmente di tenermi in forma. Purtroppo è impossibile porsi persino degli obiettivi, speriamo di tornare presto ad una situazione di normalità, anche se sappiamo che non sarà né semplice néimmediato».

Come vedi da lì la situazione italiana?
«Personalmente posso dire di essere molto preoccupato, è una situazione che sta mettendo in ginocchio il mondo intero. L’Italia è il paese europeo più colpito ma anche qui in Svizzera ci sono molti contagiati. Ormai il problema è globale. Anche qui, come in Italia, è tutto chiuso fatto salvo i servizi di prima necessità come i supermercati (ma solo i reparti alimentari) e le farmacie. A differenza dell’Italia qui, per ora, è ancora consentito svolgere attività fisica all’aperto evitando assembramenti e mantenendo la distanza di sicurezza imposta dal governo».

Come sta gestendo gli allenamenti?
«È come se fosse un secondo inverno, una seconda preparazione. Mi sto concentrando molto su coordinazione e forza fisica, alternando così gli allenamenti su strada alla palestra. È difficile programmare una preparazione ad hoc, mancano gli obiettivi e non sappiamo quando torneremo a correre. Spero di essere pronto per cominciare nuovamente la stagione, appena sarà possibile».

Sta riscoprendo nuovi hobby che la frenesia delle corse le aveva fatto accantonare?
«Avevo un po’ di lavori lasciati in sospeso a casa, quindi mi sto dedicando soprattutto alle faccende domestiche. Sono da sempre un amante del disegno e mi piacerebbe ricominciare a disegnare. È un hobby che ho tenuto da parte per troppo tempo, soprattutto negli ultimi anni».

Come vede la ripresa, una volta finito tutto questo?
«Sarà un finale di stagione diverso dai soliti, molto impegnativo. Ci sarà poco tempo a disposizione e le corse da recuperare saranno molte. Tutti cercheranno di arrivare nella miglior condizione possibile per salvare la stagione e giocarsi le ultime carte. E poi ci sarà la paura, quella ahimè rimarrà in ognuno di noi per ancora molto tempo».

Articolo a cura della redazione di Tuttobiciweb

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