OLGIATE OLONA – Cinema, jazz e cene. Una rassegna culturale nella suggestiva cornice del parco di Villa Restelli. A proporre il giusto connubio arte-cultura per rinfrescare le serate degli olgiatesi è la comunità Efraim: ha messo a punto una rassegna di sicura presa “ConFine Terra” per riflettere sul tema dei confini che esistono nel mondo. Il prossimo appuntamento è per il 26 giugno con il cineforum in collaborazione con l’associazione Area 101. In visione la pellicola “Free state”. Ancora cinema il 3 e il 10 luglio, nel palinsesto “Taranta on the road” e “Un insolito naufrago nell’inquieto mare d’Oriente”. Il 14 luglio, tema della serata, “5000 polpette per il Malawi”, cena in sostegno degli orti botanici in Malawi in collaborazione con la Comunità Sant’Egidio. Altra cena il 28 luglio, la Feijoada brasiliana in tandem con l’associazione Pè No Chao. Dopo la pausa di agosto il calendario riprende l’1 settembre con una serata della rassegna JazzAltro, dallo swing all’electroswing con danze guidate da Nicola Swinguys della scuola di danza Tds.
I confini
La rassegna, dicevamo, riflette sul tema dei confini nel mondo. «Confini che di per sé non esistono – spiegano i promotori – ma servono a organizzare la realtà e sono qualcosa di funzionale all’identità. Sono costruzioni umane, puramente culturali: positivi quando fanno chiarezza, rendono consapevoli e aiutano a dare una direzione, negativi quando chiudono, escludono, generano ingiustizia. Attraverso il viaggio nei confini inventati dall’uomo ci potremo rendere conto che l’unico confine vero che abbiamo è quello del pianeta nella sua interezza e camminando a piedi nudi su questa terra inizieremo a vivere “ConFine terra”. Infatti quelli da difendere non sono i confini, ma è la terra stessa con tutte le sue diversità e la sua umanità.
Villa Restelli
È una villa di fine Settecento quotidianamente abitata da sette giovani che condividono un’esperienza di vita comunitaria. In questo contesto i giovani della comunità e quelli appartenenti all’associazione Comunità Efraim scelgono di aprire le porte di un luogo di rilevanza storica e artistica e di dedicare parte delle loro energie e risorse nell’organizzazione di eventi culturali capaci di stimolare la comunità locale.