I civici di Più Solbiate allo scoperto: «E’ tempo di dare una svolta al paese»

civici più solbiate

SOLBIATE OLONA – Hanno un nome, un cognome, un volto e sono tutti solbiatesi di lunghissima data. La lista Più Solbiate, attiva da qualche settimana, ma che fino a questa mattina, sabato 16 febbraio, ha scelto di viaggiare sotto traccia, esce allo scoperto e si presenta. E per farlo, sceglie un luogo simbolo: l’ex cotonificio di Solbiate, un posto dove è davvero è passata la storia imprenditoriale, economica e sociale di Solbiate Olona e non solo.

E’ tempo di dare una svolta

«Solbiate in questi anni ha perso tanti servizi e tante occasioni. E’ tempo di provare a svoltare – dicono quelli di Più Solbiate – Noi ci siamo. Ci mettiamo la faccia e il nostro senso civico. E siamo aperti a tutti coloro che hanno voglia di mettersi in gioco per la nostra comunità». E alla leghista Simona Cassarà e al centrodestra, che proprio l’altro giorno hanno lanciato un appello a tutte le forze civiche, quelli di Più Solbiate dicono: «Bene, siamo pronti ad accoglierli a braccia aperte se davvero voglio mettere in gioco le loro idee e le loro energie per il paese. L’unica cosa che chiediamo è di lasciar fuori partiti e ideologie. Su tutto il resto possiamo costruire un percorso comune».

Chi c’è dietro Più Solbiate

Questa mattina alla conferenza di presentazione della lista civica che alle prossime elezione proverà a contendere la leadership a La Voce solbiatese, c’erano quattro esponenti. Volti piuttosto noti in paese, conosciuti per i loro profili personali o professionali, ma anche per il loro impegno nella vita associativa e della comunità solbiatese. Come ad esempio Giuseppe Leo, tra i fondatori della Pro Loco di cui è stato anche presidente, vicepresidente degli Amici della Valmorea e da sempre attivo nel mondo dell’associazionismo. Accanto a lui anche Rita Piazza, insegnante, Pamela Bianchi, una mamma che sogna di «far tornare Solbiate a essere il  paese capace di offrire tate opportunità ai piccoli cittadini» ed Emanuele Ghioldi, studente universitario che ha deciso di mettersi in gioco, «perché negli ultimi dieci anni i giovani sono stati messi in un angolo e invece devono tornare a essere protagonisti e dare una mano alla comunità».

Candidato e programma

Quelli di Più Solbiate sul nome del candidato frenano. Probabilmente qualche idea in testa ce l’avranno pure. Ma in questo momento scelgono di dare un messaggio di grande apertura e disponibilità: «Stiamo ancora lavorando alla costruzione della lista e non escludiamo che come candidato si possa scegliere anche qualche solbiatese di alto profilo che al momento non ha ancora deciso di aggregarsi a noi. Insomma per noi è più importante lavorare sulla squadra e sul programma per ora». Ed è proprio sul programma che Leo, Piazza, Ghioldi e Bianchi mettono a segno la stoccata a Melis, che «per ora colui che parla a nome de La voce solbiatese, anche se lui non potrà candidarsi come sindaco. Ci piacerebbe invece sentire parlare di programmi e di cosa intendono fare chi dovrebbe guidare il loro gruppo visto che hanno già scelto il candidato».

Sulle cose invece che rientrano nel programma di Più Solbiate ci sono temi legati alla tutela dell’ambiente, alla valorizzazione del territorio, ma anche una maggior pulizia del paese e la volontà di costruire una rete comunitaria che «è stata smantellata. Ci riferiamo al fatto che, ad esempio, associazioni come quella degli artisti non hanno più una sede e quello che era il loro spazio viene usato, sì e no, tre volte l’anno; ai giovani, che non possono più contare su uno spazio aggregativo, ma anche a una serie di servizi comunali che sono stati eliminati». A cosa si riferiscono? «All’asilo nido ad esempio – continuano – Ne avevamo uno comunale che è stato chiuso perché ritenuto enti economico. Per poi ritrovarci con due nidi privati. Insomma vogliamo invertire la tendenza degli ultimi dieci anni». Anche la viabilità è nella loro agenda: «Quella attuale andava bene fino a qualche anno fa, ma ora bisogna ripensarla. Così com’è non porta gente in centro paese e, sulle strade più trafficate mancano camminamenti e percorsi per chi va a piedi. Insomma ci sono tante cose che non sono state fatte. Ora bisogna rimboccarsi le maniche per recuperare il tempo perso».

civici più solbiate – MALPENSA24