Classi della scuola primaria di Vanzaghello a lezione di dialetto, anzi dialétu

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VANZAGHELLO – Testi, disegni e agili prospetti per la traduzione in italiano e viceversa. A Vanzaghello il dialetto rivive al punto da essere insegnato nella scuola primaria, con gli elaborati svolti dagli alunni delle classi IV A e IV C (come quelli nelle foto in questa pagina) visibili su internet in formato Pdf a questo link e a quest’altro link.

Dopo la pubblicazione dell’omonimo libro di Mario Zara, nell’anno scolastico appena concluso la biblioteca comunale di Vanzaghello ha proposto alle classi del 4° anno della scuola primaria “San Francesco d’Assisi” un percorso di avvicinamento al dialetto intitolato “Ul mè dialétu” attraverso la lettura di poesie, detti e proverbi con la presenza dello stesso Zara. Le condizioni sanitarie hanno consentito solo una attività a distanza, realizzando una presentazione multimediale con testi e videoletture per far sentire ai bambini i suoni del dialetto vanzaghellese.

La presentazione è stata possibile grazie ai libri di Mario Zara, alla consulenza di Elisabetta Branca e all’aiuto prezioso di Sabrina Etrea e Antonia Mainini, i volti e le voci che accompagnano nel viaggio alla scoperta del dialetto di Vanzaghello. A loro i ringraziamenti della biblioteca, più uno in particolare in memoria di Rosina Rivolta.

Alunni a “caccia” di detti e filastrocche dei nonni

vanzaghello dialetto scuola lezioni«In questo anno scolastico così particolare – raccontano le insegnanti – noi docenti di IV A e IV C abbiamo voluto accogliere la proposta di progetto sul dialetto promossa dalla biblioteca comunale. Abbiamo visto insieme ai nostri alunni la presentazione e i video che ci sono stati trasmessi. Da subito i bambini sono rimasti stupiti e meravigliati di fronte a questa “lingua” per molti, purtroppo, sconosciuta. Abbiamo riflettuto su quanto poco conosciamo delle nostre tradizioni locali e come sarebbe bello ritagliarsi del tempo con i nostri nonni o le persone più anziane del paese, per farci raccontare come vivevano loro da piccolini e aneddoti del nostro caro paesello.

«Abbiamo colto così l’occasione per intervistare nonni, amici di famiglia e vicini di casa, per ascoltare filastrocche in dialetto e detti popolari, che racchiudono in sé tanta saggezza e verità. Ci auguriamo di poter continuare nel prossimo anno scolastico il percorso iniziato, con la possibilità di accogliere in presenza qualche nonno, per poter così porre le innumerevoli domande e curiosità nate nei nostri alunni e assaporare dal vivo la bellezza e la cultura della tradizione vanzaghellese».

Ul mè dialétu c´al scapa… Vanzaghello non lo fa scappare con il libro di Zara

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