Coinger, il presidente Ginelli fa chiarezza: Misurare tutto per produrre meno rifiuti

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JERAGO CON ORAGO – Coinger, dopo le polemiche e il muro contro muro in assemblea, con il progetto della tariffa puntuale corrispettiva di bacino passato con 15 voti favorevoli e 10 contrari, parla Giorgio Ginelli, rieletto proprio dall’ultima assemblea (sostenuto da 15 Soci su 25) nel ruolo di presidente dell’assemblea dei Soci, che ricoprirà fino al 2023, dopo che è stata definitivamente chiarita l’interpretazione statutaria rispetto ai Comuni che sostenevano che, nel passaggio da sindaco di Jerago con Orago ad assessore, non potesse più assumere la presidenza.

Facciamo chiarezza sul caso Coinger? «È dall’aprile del 2017 che gli atti assembleari vanno nella direzione di trovare un nuovo modo per svolgere servizio di raccolta e smaltimento rifiuti per i propri cittadini, con un’organizzazione nuova anche dal punto di vista economico/finanziario. La proposta si è evoluta fino a quella della tariffa puntuale corrispettiva di bacino, votata da 15 Comuni su 25, pari al 60% delle quote. Coinger misurerà tutte le frazioni di rifiuti prodotti e dal primo gennaio 2022 riceverà dai Comuni la gestione esternalizzata del servizio. Mi si consenta un plauso a questi soci coraggiosi che ci credono».

E gli altri 10 dissidenti? «Meglio dire dissenzienti, tecnicamente. Hanno votato le loro delibere in consiglio comunale in modo concentrato per dare più forza mediatica alle loro legittime richieste, mentre gli altri Comuni hanno diluito le loro deliberazioni a favore della svolta in un percorso che coinvolgeva tecnici e revisori, e non solo come atti d’indirizzo politico. Ai Soci dissenzienti nell’assemblea del 21 novembre è stata fatta una “proposta B” che si basa sulla possibilità di entrare a regime in maniera differita nel sistema della tariffa puntuale corrispettiva di bacino».

Una proposta di mediazione? «Se accettano di partecipare agli investimenti necessari per gli strumenti di misurazione puntuale che verranno utilizzati per la sperimentazione, potranno decidere di entrare a regime dal 2023 e non dal 2022, come gli altri 15 Comuni che hanno già deliberato. Ed entro quella data potranno scegliere se rimanere nel Coinger oppure se optare per altre soluzioni. Perché Coinger non è una caserma. I 10 Comuni avranno tempo per riflettere indicativamente fino alla seconda settimana di gennaio. Chiediamo a chi aderirà a questa “proposta B” di votarla in consiglio entro metà gennaio 2020 circa».

C’è il rischio concreto di defezioni? «Questo è quello che ha stabilito l’assemblea, che in Coinger è fondamentale, perché la peculiarità di questa società è che le decisioni partono sempre dal basso. Sia la tariffa puntuale corrispettiva di bacino, sia la proposta di mediazione, per la quale ringrazio l’amministratore unico Fabrizio Taricco, perché anch’io ritengo indispensabile battere tutte le opzioni possibili per arrivare alla compattezza di tutti i soci».

Perché si è optato per la tariffa puntuale su tutte le frazioni e non solo su alcune come chiedevano alcuni soci “dissenzienti”? «Per diminuire la quantità di rifiuti prodotti, che è l’obiettivo a cui vogliamo tendere. Immaginiamo di aumentare la percentuale di differenziata per cambiare le abitudini dei cittadini. Lo dicono anche i dati dell’osservatorio provinciale».

Ma cosa cambierà, in concreto, per i cittadini? «Nel corso del 2020 nei Comuni aderenti verranno distribuite mastelle e sacchi chippati per la misurazione di tutte le frazioni. Prevederemo una consegna porta a porta accompagnata da una forte campagna di comunicazione con incontri nei singoli Comuni per spiegare ai cittadini le nuove modalità di conferimento».

La misurazione in una prima fase non si rifletterà sulla tariffa rifiuti? «Tra il 2020 e il 2021 la misurazione servirà per raccogliere i dati. I primi sei mesi ci permetteranno di fare delle proiezioni sui 12 mesi per poter stabilire per ciascun Comune il costo effettivo del servizio in base alla reale quantità di rifiuti prodotti. Nel frattempo la gestione del piano economico/finanziario viene lasciata in capo ai Comuni: passerà in mano a Coinger dal 2022 per i 15 Comuni che hanno già deliberato la tariffa puntuale, invece per gli altri Comuni che dovessero aderire alla proposta B, come detto, solo dal 2023».

Cosa ne pensa delle divisioni di questi ultimi mesi? «Tutto questo caos non ha fatto bene alla società e alla sua immagine, perché Coinger ha dei competitor e dei rapporti con i fornitori e le banche. Ne parlo pubblicamente solo adesso perché la situazione si è cristallizzata, ma a chi tiene alla società non ha fatto piacere che ci fossero più voci ad avere spazio con delle affermazioni che mi sarei sentito di contestare, ma ho consapevolezza del mio ruolo. Chi ha a cuore che Coinger continui ad essere una società modello, come è sempre stata, deve tenere conto che si muove in un mercato, che è molto delicato».

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