Coldiretti Varese: «Salgono i prezzi della frutta ma solo nel carrello della spesa»

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VARESE – Salgono i prezzi della frutta, ma solo nel carrello della spesa. Il settentrione lombardo conferma il trend nazionale mentre continuano le speculazioni al ribasso nei campi che Coldiretti denuncia da mesi. E se i prezzi si gonfiano, in alcuni supermercati fioccano le offerte che promettono convenienza ma rischiano di affossare la frutticoltura della nostra regione. Balzano, in particolare, i prezzi al consumo della frutta fresca che fanno segnare un aumento dell’8% ma crollano quelli pagati agli agricoltori con quotazioni che non coprono neppure i costi di produzione. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sui dati Istat relativi all’inflazione a luglio che registra una spinta al rialzo dei prezzi dell’1,4% per gli alimentari, rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, mentre l’andamento generale su base annua vede il Paese in deflazione (-0,4%), con una situazione che non si verificava dal giugno 2016.

Il carrello della spesa

Nel carrello della spesa si rilevano aumenti – sottolinea Coldiretti – anche per il pesce surgelato (+3,5%), pasta (+3,2%), zucchero (+2,7%), uova (+2,4%), carni (+2,4%), formaggi (+1,5%) e latte fresco (+1%), legati agli sconvolgimenti della domanda di un mercato che non riesce ancora a tornare alla normalità pre-covid.
“Il clima ha certamente contribuito al rialzo generalizzato dei prezzi, per via delle grandinate a macchia di leopardo che hanno danneggiato i raccolti, soprattutto a giugno, ma quel che è più grave – dichiara Fernando Fiori, presidente di Coldiretti Varese – è il protrarsi delle speculazioni a danno dei frutticoltori. Spesso i produttori agricoli lavorano sotto i costi di produzione con gravi diminuzioni di reddito che rendono insostenibile la situazione e incrinano la resilienza di un intero comparto, com’è quello della frutta”.

Le offerte sottocosto

L’altra faccia della medaglia dell’aumento dei prezzi al consumo della frutta è rappresentata dalle offerte sottocosto che piovono su alcuni banchi della grande distribuzione: il rincorrersi di sconti e promozioni spesso si traduce in una gara al ribasso che mette in ginocchio le imprese agricole. È proprio in annate particolarmente difficili come questa che occorre puntare tutto sulla qualità, piuttosto che su una convenienza solo apparente.
E’ quindi essenziale maggiore trasparenza lungo la filiera. Serve, inoltre, recepire quanto prima in Italia la Direttiva sulle pratiche commerciali sleali, ottenuta a Bruxelles su pressing di Coldiretti, per dire stop alle vendite sottocosto e vietare l’acquisto di prodotti agricoli ad un prezzo inferiore ai costi di produzione. È inoltre necessaria una decontribuzione per i lavoratori stagionali allo scopo di arginare la concorrenza dei Paesi in cui le imprese agricole si avvantaggiano di costi del lavoro molto più bassi dei nostri.

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