Commercianti in piazza, Busto risponde, Varese tiepida: «Abbandonati da tutti»

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VARESE – La protesta del commercio sale da Busto. Varese risponde all’appello in maniera tiepida, ma il l’urlo di dolore e le richieste di sostegno, dopo un anno di chiusura, viene lanciato. Nella piazza, Monte Grappa, da ambulanti, commercianti e partite iva. E dal palco. Dove parlano i rappresentanti delle associazioni di categoria. «Porteremo le nostre richieste a Roma – dicono dal palco – ma una tristezza vedere l’assenza dei politici del territorio. Che abbiamo invitato e che anche questa volta ci hanno lasciato soli». Ma che in realtà arrivano alla spicciolata: c’è il sindaco di Varese Davide Galimberti, l’europarlamentare bustocca della Lega Isabella Tovaglieri, i deputati leghisti Matteo Bianchi e Dario Galli e Maria Chiara Gadda di Italia viva.

Oggi (venerdì 9 aprile) piazza Monte Grappa non si è riempita come molti si aspettavano. E per questo non è mancata la delusione. E la rabbia. Per le assenze dei colleghi, ma anche dei politici invitati per ascoltare e per affidare loro le richieste da portare ai tavoli istituzionali regionali e nazionali.

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Manteniamo tutti e ci hanno lasciato soli

La rabbia, si diceva, «per essere stati lasciati soli», come ha sottolineato Rudi Collini, vicepresidente provinciale di Confcommercio. «Per non aver ricevuto i ristori, che sono stati pochi e sono arrivati a pochi. Eppure – ha detto Collini dal palco – imprese, commercianti, ambulanti, partite Iva sono una risorsa per la crescita del Paese. Contribuiscono a garantire l’occupazione, a dare servizi al territorio, a dare un’immagini alle città in cui lavoriamo. Siamo un valore aggiunto per il sistema Italia. Eppure veniamo tassati come nessun altra categoria in Italia. E con le nostre tasse contribuiamo a mantenere tutti, pensionati, politici e disoccupati. Eppure siamo stati abbandonati, siamo stati quelli che più abbiamo pagato dazio a questa pandemia».

Esenzione tasse sul 2021

Sono tante le richieste, riassunti da Rodolfo Calzavara, presidente Fiva, i venditori ambulanti. Che in provincia contano 1.500 imprenditori che danno lavoro a 5 mila persone in 102 mercati settimanali: «Vogliamo, anzi pretendiamo l’esenzione Tari e Tosap per il 2021 e il rimborso sul 2020; l’abolizione delle accise sule bollette, la riduzione dell’iva, ristori seri e una riforma normativa del commercio».

Rabbia silenziosa

Composta e silenziosa la presenza dei commercianti in piazza, se si esclude il suono dei clacson degli ambulanti che con il proprio mezzo di lavoro sono arrivati da Busto e hanno sfilato attorno alla rotonda della piazza. La rabbia esce quando si parla con loro. E tutti chiedono, come fosse un mantra, di tornare subito a lavorare: «Siamo fermi da un anno, l’abbigliamento ha perso troppe stagioni, ristoranti e bar non possono vivere con l’asporto. Fateci aprire, in sicurezza e con regole chiare. Norme che, quando ci hanno permesso di aprire, abbiamo dimostrato di saper applicare. Noi non siamo gli untori, eppure ci hanno trattato come tali».

La ripresa lunga degli albergatori

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