Primo consiglio a Marnate: Pozzoli subito all’attacco e il sindaco lo bacchetta

Marnate consiglio sindaco Pozzoli

MARNATE – Partenza con l’elmetto in testa e carte scoperte fin da subito. L’esordio in consiglio comunale per il nuovo sindaco Elisabetta Galli e la sua giunta non è stato certo morbido. Anche se il primo cittadino (e primo sindaco donna per la comunità marnatese), ha dimostrato in questo primo round di saper tenere in mano il bastone del comando. Ha incassato le critiche di Roberto Pozzoli, leader di opposizione del gruppo Per Marnate, non ha reagito d’impeto alle bordate, ha lasciato decantare la stizza, tradita solo da una smorfia sul volto e, al termine di tutti gli interventi, anziché rispondere punto su punto, ha impacchettato e archiviato il discorso dicendo di non voler più ascoltare ad attacchi personali nell’aula consigliare. Ma non solo. Il sindaco, forse fingendo di non vedere quella mano alzato, ma più probabilmente per non far divampare l’incendio all’esordio, non ha dato la parola al suo consigliere Gianluigi Guzzetti, pizzicato proprio da Pozzoli. Insomma chi voleva avere un’idea di come potrebbero andare le cose nei consigli comunali marnatesi è stato ampiamente servito.

Emozione e giuramento

Elisabetta Galli ha subito preso in mano le redini del consiglio. Prima ancora del giuramento. Niente spazio al consigliere anziano per sbrigare i primi punti all’ordine del giorno. Che corrono via veloci e lisci olio. Fino alla lettura delle linee programmatiche. Tracciate proprio dal sindaco, subito dopo il giuramento. Galli ha parlato del senso di responsabilità che sente di avere addosso e ha detto di voler  ripagare la fiducia «attraverso l’impegno e il lavoro quotidiano per migliorare la comunità». Ha benedetto le scelte degli assessori, «fatte secondo le competenze e le preferenze dei cittadini» e ha promesso di non buttare ciò che di buono è stato fatto nel passato. Ma anche di voler fare molte cose che ancora mancano: sul patrimonio immobiliare del Comune «per valorizzarlo e creare spazi a vantaggio della comunità» e sui rapporti con i paesi vicini, «soprattutto sulla sicurezza e sui temi ambientali».

La linea di fuoco

Fernando Morandi di Vivi Marnate ha usato quasi esclusivamente parole concilianti sulla giunta, «che mi ha stupito in maniera favorevole per il buon senso utilizzato nell’assegnare le deleghe», si è augurato che «vengano istituite e fatte lavorare le commissioni, soprattutto quella al Bilancio» e ha lanciato un monito sibillino: «Ricordatevi che non siete al potere, ma al servizio dei cittadini. Quindi niente intrallazzi, niente difese degli orticelli e niente interessi personali. Lavorate solo per il bene del paese».

Ha suonato il ritmo dell’opposizione Roberto Pozzoli, che invece ha utilizzato il bastone e la carota. O meglio, ha dato la disponibilità a collaborare nell’interesse di Marnate, ma ha anche piazzato l’artiglieria in quella che sarà la trincea dell’opposizione. Togliendosi una serie di sassolini dalle scarpe. Scorie di una campagna elettorale dura e non del tutto smaltite.

Ecco i passaggi uno dei passaggi più incisivi dell’intervento di Pozzoli. Sulla presunta influenza della parrocchia:

Vigileremo perché venga data a tutti la possibilità di vivere appieno Marnate con iniziative che coinvolgano tutte le associazioni e realtà marnatesi e non solo alcune di esse.
Sindaco, durante le sue presentazioni elettorali ha parlato spesso di oratorio. Entrambi conosciamo molto bene questa realtà, ma in paese esistono tante persone che per motivi personali e rispettabilissimi non desiderano frequentare ambienti religiosi e per questo motivo bisogna dare loro la possibilità di partecipare alla vita culturale, sportiva e associativa seguendo un approccio laico. Ci impegneremo affinché le proposte dell’amministrazione comunale siano ampie al fine di essere usufruibili da tutti i cittadini.

Infine Pozzoli ha stroncato su tutto il fronte la scelte della giunta: «In campagna elettorale avete promesso forte rinnovamento, facce nuove. E’ questa la giunta di rinnovamento? Persone che militano in politica da almeno 15 anni e hanno un elemento in comune: il cambio di casacca. Viene spontaneo pensare che il nome della lista sia più che adeguato: Qui per esserci… a tutti i costi».

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