Crisi comunale a Legnano, consiglieri dimissionari in assemblea con i cittadini

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LEGNANO – A una settimana dalle dimissioni del consigliere leghista Mattia Rolfi, prima avvisaglia della crisi che ha investito l’amministrazione comunale di Legnano, si moltiplicano gli interrogativi sui possibili sviluppi e le accuse reciproche tra le forze politiche, con i cittadini sempre più disorientati. Non hanno contribuito a dipanare la matassa i manifesti anonimi affissi domenica in alcune vie della città, che anzi hanno alimentato ulteriori dubbi e sospetti. Per cercare di analizzare la situazione e fare chiarezza, il Movimento 5 Stelle ha organizzato un incontro pubblico dal titolo “Cosa sta succedendo a Legnano? Parliamone”. Fatto significativo, all’evento hanno aderito, oltre all’ex consigliere pentastellato Andrea Grattarola, altri 7 dei 13 consiglieri dimissionari, fra i quali spicca la presenza dei “dissidenti” leghisti Antonio Guarnieri e Federica Farina, sempre più in rotta con il Carroccio.

Verso un’alleanza politica trasversale?

È certamente un azzardo, nonché prematuro, intendere l’adesione all’incontro come una sorta di “cartello” politico trasversale per contendere al centrodestra la maggioranza in consiglio comunale nella prossima tornata elettorale, che potrebbe essere anticipata nel 2020. Fatto sta che nel manifesto diffuso per pubblicizzare l’evento compaiono, uno a fianco dell’altro, i volti di Farina, Guarnieri, Grattarola insieme alla consigliere del Pd Monica Berna e a quelli dei consiglieri già eletti nelle liste civiche Insieme per Legnano (Marco Bianchi), Movimento per Legnano (Daniele Berti), Legnano al Centro (Alessandro Corio) e Legnano Futura (Stefano Quaglia). Avversari dichiarati, almeno stando a quanto compare nella stessa immagine, il sindaco Gianbattista Fratus e il suo vice Maurizio Cozzi, pubblicati con grande evidenza. L’appuntamento sarà mercoledì (3 aprile) alle ore 21.30 al Welcome Hotel in via Grigna 14.
Nel frattempo sono scattati i 20 giorni di proroga per l’eventuale approvazione del bilancio (la scadenza era il 31 marzo), dopo di che il prefetto di Milano disporrà lo scioglimento del consjglio comunale. A meno che sia valida l’opzione proposta dal vicesindaco Maurizio Cozzi di un eventuale, possibile ripescaggio del primo dei non eletti per riottenere la maggioranza. Ma si tratta di un’ipotesi che al momento appare impraticabile. La giunta di Palazzo Maliverni, salvo sorprese, è sempre più in bilico.

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