Crisi Pensotti di Legnano, verso licenziamento collettivo per 40

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LEGNANO – Nuovo incontro azienda-sindacati a Varese nell’ambito della procedura fallimentare per la storica ex fabbrica di caldaie legnanese Pensotti FCL. La proprietà intende avviare il licenziamento collettivo dei 40 lavoratori (19 impiegati e 21 operai) attualmente in cassa integrazione, ammortizzatore sociale che resterà in vigore fino al prossimo 31 ottobre: prima di questa data, nessuno di essi potrà essere licenziato. L’accordo però non è stato sottoscritto da tutte le rappresentanze sindacali.

Lizzi (RSU): «Vogliono chiudere la partita troppo in fretta»

«Come al solito, hanno provato a chiudere tutto subito – lamenta Franco Lizzi della RSU Pensotti – senza dare spiegazioni sul buco venutosi a creare nel bilancio dell’azienda, entrata a far parte del Gruppo SICES, e pari a ben 56 milioni di euro. Per questo non voglio firmare niente fino a quando non sarà fatta chiarezza. Inoltre – prosegue Lizzi – ho avanzato la richiesta per la buona uscita ma non ho trovato alcun sostegno, neppure da parte degli altri sindacati, che non parlano più ai lavoratori dall’anno scorso». Il curatore fallimentare, Marco Bianchi, ha poi disposto per il 29 settembre l’udienza per l’esame dello stato passivo, in cui potranno insinuarsi i creditori.

Un colosso nella produzione di caldaie industriali

Fin dalla fondazione la Pensotti Fabbrica Caldaie Legnano Spa era una società attiva sul mercato nazionale e internazionale nel settore della progettazione, costruzione e manutenzione di impianti industriali per la generazione di vapore. In particolare, l’azienda progettava e produceva impianti per caldaie industriali e forniva servizi di costruzione, montaggio e supervisione all’avviamento degli stessi impianti. I suoi principali clienti erano operatori industriali del settore Oil & Gas, chimico e petrolchimico, energetico e ambientale. Nella seconda metà del Novecento era la terza fabbrica legnanese nel comparto metalmeccanico per numero di dipendenti: nel momento di massima espansione era arrivata a contarne quasi 400.

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