CUNARDO – Da mesi rubava carburante dai tir in sosta nei piazzali delle ditte nell’alto Varesotto: arrestato questa notte – 12 luglio – un 50enne. A Cunardo si sono infatti registrati furti importanti quantità di carburante direttamente dai camion, a danno di aziende attive nel settore della logistica. Agiva in orari notturna o di chiusura, seguendo un metodo semplice ed efficace: spillava direttamente dai serbatoi dei veicoli, per caduta, in taniche da 20-25 litri. In un caso ha fruttati anche mille litri circa di gasolio in un solo colpo.
Le indagini dei carabinieri
I carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Luino – sulla base delle primissime denunce di furto – hanno intrapreso una serie di attività di investigazione basate sulla consolidata conoscenza del territorio e delle reti informative. Ne sono seguiti osservazioni e pedinamenti per la ricerca dei possibili autori. Una volta individuati, sono stati segnalati all’autorità giudiziaria, sotto la cui direzione sono stati effettuati ulteriori riscontri tecnici in modo da acquisire nuove fonti di prova.
L’arresto
Dei reati oggetto di indagine, sono sei quelli più rilevanti. E sono avvenuti tra ottobre 2022 e febbraio 2023. Fatti che hanno portato all’esecuzione (delegata dall’autorità giudiziaria) di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e di diverse perquisizioni che hanno visto coinvolti gli organi operativi della compagnia. Con il supporto delle stazioni carabinieri di Luino, Laveno Mombello, Marchirolo, Maccagno, Dumenza, Besozzo, Ternate e Vergiate.
I furti
Nel contesto delle operazioni è stato applicato il provvedimento restrittivo della libertà personale di uno dei due indagati. Si tratta di un cinquantenne della provincia di Varese. Una parte delle taniche è stata rinvenuta e sequestrata. Erano circa quindici, utilizzate per lo stoccaggio e il trasporto dei carburanti sottratti. L’arrestato – nonché principale indagato in concorso per furto aggravato continuato – è stato portato alla casa circondariale di Varese a disposizione dell’autorità giudiziaria, cui spetta naturalmente valutare le responsabilità di quanto riscontrato dal personale che ha operato. E quindi giudicare la condotta dell’indagato.