Dalla parte del ministro Bussetti

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di Gian Franco Bottini

Parecchi di noi hanno avuto la possibilità di conoscere o frequentare il Ministro Bussetti; chi come professore di ginnastica, chi come allenatore di basket in quel di Gallarate, chi come Preside, chi come Provveditore. Insomma….uno dei nostri, un varesotto che in casa nostra può vantare tante amicizie, tante simpatie e….purtroppo anche qualche invidia per la sua improvvisa ed inaspettata ascesa al trono dell’Istruzione nazionale. Succede sempre così quando uno ha un improvviso successo, che le malelingue si scatenino; sta poi a lui dimostrare, col suo operato, la legittimità della sua posizione e far tacere le malebocche. Sinceramente di Bussetti possiamo testimoniare per la sua simpatia ma non siamo in grado di giudicare il suo operato da ministro; su un episodio che recentemente l’ha visto protagonista pensiamo però di poter esprimere una opinione.

Nel corso di una sua visita in alcune località del sud, il Ministro aveva probabilmente riscontrato l’insoddisfacente livello di alcune scuole e a chi si giustificava chiedendo maggiori quattrini , con una franchezza tutta lombarda, Bussetti pare abbia risposto:”… per la scuola è sbagliato richiedere solo risorse. Ci vuole più impegno dai professori del Sud”. E se lo ha detto, lo ha fatto a ragion veduta essendo lui in grado di operare tutte le verifiche e le necessarie comparazioni.

bottini bussetti ministroApriti cielo! “Razzista” pensiamo sia stato il più immediato epiteto raccolto; ma per il buon Bussetti ancora doveva arrivare il bello, da parte del fuoco amico, essendosi lui scordato, o forse non avendo ancora capito, in quale complicata congrega lui stia vivendo la sua esaltante esperienza. Mentre lui stagiustamente pensando solo ai problemi della scuola, i suoi due capi, Salvini e Di Maio, sono completamente presi ed assillati dai problemi elettorali, e siccome in campagna elettorale vince chi la spara più grossa loro lo fanno avendo però l’avvertenza di non farsi troppo male a vicenda, per tenere in piedi un governo insicuro sulle due gambe.

Loro possono dare dell’alcolizzato ad un avversario politico, andare in terra straniera a fomentare disordini, dichiarare quasi la guerra alla Francia, attaccare le istituzioni, farsi dire dall’Europa che cercano di mettere la mordacchia alla stampa… ma il buon Bussetti ,no! Per aver detto una cosa probabilmente vera (ma in ogni caso relativa alle sue responsabilità!) e che doveva suonare come stimolo e non come offesa, se li è trovati addosso tutti perché con il Reddito di cittadinanza Di Maio pensa di aver messo in cassaforte i voti del Mezzogiorno e Salvini, che con il sud ha appena iniziato un promettente flirt, ritiene che prima di maggio troverà il modo di “consumare” completamente il rapporto, facendo “becco” il suo socio in affari.

A Bussetti quindi non è rimasto che precisare, rettificare, contestualizzare, ritrattare e quasi scusarsi, perché probabilmente anche il suo referente Salvini gli avrà spiegato che i tempi sono cambiati e quelli da puntare, e che oggi “fanno cassa”, non sono più i “terun” (che adesso dobbiamo chiamare meridionali!) ma sono gli “altri”.

La morale: è in corso da qualche tempo, magari anche localmente, il tentativo di imporre la pretesa che le informazioni che passano all’attenzione della gente debbano essere solo quelle funzionali agli obbiettivi di chi esercita il potere.Va invece difesa la dignità dei molti Bussetti che, interpretando correttamente il proprio ruolo, devono potersi liberamente esprimere quando ritengano loro dovere denunciare, stimolare, approfondire, proporre e anche criticare; il contrario può avere molti nomi ma non certo quello di democrazia.

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