LEGNANO – In questa particolare settimana dell’anno, l’Università degli anziani di Legnano e zona propone un eccellente lavoro di Roberto Nazari in cui l’unione della musica, della parola e delle opere di un grande pittore italiano toccano direttamente lo spirito e la mente di chi assiste: la “Passione secondo Giovanni” (sopra, un particolare della Deposizione di Caravaggio). Appuntamento alla Sala Ratti di Legnano giovedì 14 aprile alle ore 15.00; ingresso libero.
Opera del Cinquecento
La “Passio secundum Johannem”, opera prima del sacerdote fiorentino Francesco Corteccia composta nel 1527, è la prima Passione cinquecentesca italiana che risulta a tutt’oggi pervenuta. Consta di una lettura dei passi evangelici ad opera del “chronista” in lingua fiorentina, perché la comprensione del popolo fosse esatta e immediata; ad essa si alternano le “Turbarum Voces” (le frasi della folla ostile a Cristo) assegnate a un coro di quattro voci pari maschili e sette Meditazioni cantate, pervase da una dolcissima Pietas.
La “Passio” è preceduta da un Exordium religiosamente solenne e si chiude con un Evangelium, ampia sezione finale in cui sono narrate, con incedere cadenzato e angoscioso, la deposizione e la sepoltura di Cristo.
«Invito alla più intima meditazione»
«Nell’opera – spiega lo stesso Nazari – possiamo cogliere il costante invito del compositore alla meditazione più intima e la sua convinzione che la “Passio” potesse diventare uno strumento di redenzione. Quando, molti anni fa, sentii per la prima volta la “Passio” ebbi subito l’impressione di trovarmi non solo di fronte ad un’opera musicale, ma anche ad una grande lezione dove la magistrale lettura in quell’italiano antico e bellissimo, il sapiente uso della polifonia vocale, il latino così essenziale delle meditazioni, conducevano insieme ad una profonda riflessione religiosa e umana.
«Ho scelto – conclude Roberto Nazari – di accostare ai momenti di questa meditazione tutte le opere di Caravaggio che fanno riferimento alla Passione di Gesù e quelle di altri pittori, a lui pressoché coevi, per i restanti passi».
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