La Finanza sequestra nella sede Dama i 25mila camici mai consegnati alla Regione

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MILANO – Trovati e sequestrati dalla Guardia di Finanza i 25mila camici mai consegnati a Regione Lombardia dalla Dama spa (sottoposta a perquisizione nella serata di ieri, martedì 28 luglio), l’azienda di cui è amministratore delegato Andrea Dini, cognato del Governatore della Lombardia Attilio Fontana, entrambi tra gli indagati dalla Procura di Milano per frode in pubblica fornitura.

Presunto conflitto di interesse

I camici, ora custoditi come corpo del reato in un magazzino nella disponibilità dell’autorità giudiziaria, costituiscono il lotto non consegnato della fornitura ad Aria, centrale d’acquisto della Regione Lombardia, di 75 mila pezzi che l’azienda che detiene il marchio Paul&Shark, ha trasformato in corso d’opera in donazione (un passaggio di contratto che in realtà non è mai stato registrato dagli uffici del Pirellone. Anzi, stando a quanto risulta dalle indagini, sarebbero stati proprio gli avvocati di Aria a dare parere negativo per questioni procedurali) per rimediare al ‘pasticcio’ venuto a galla per via del conflitto di interessi. Lo afferma l’Ansa.

Sequestrata documentazione contabile

Il Nucleo speciale di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza, che è stato fino all’una di notte nella sede della ditta, ha sequestrato inoltre documentazione contabile e corrispondenza e le comunicazioni tra Dini e gli uffici di Aria spa, la centrale acquisiti regionale e la Regione stessa. Completati gli accertamenti per avere la certezza definitiva che si tratta davvero della partita non consegnata e che Dini ha tentato, senza riuscirci, di rivendere a una Rsa del varesotto a 9 euro ciascuno, qualora si decidesse di donarli vista la loro necessità per l’emergenza Coronavirus, i pm sono disposti a dare il nulla osta per il loro dissequestro.

Caso camici: perquisita la Dama. Verifiche anche sul conto “scudato” di Fontana

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