Il Def delude i giovani a favore del voto anziano

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Occorre qualche giovane in grado di padroneggiare i social con semplicità e chiarezza, con il fine di chiamare a raccolta i suoi coetanei per far fronte a questo aggiornamento del Def che delude i giovani a favore del voto anziano.
Guardando i numeri si delineano tredici miliardi per garantire pensioni anticipate a chi ora ha sessantadue anni, e otto miliardi per rimpinguare le pensioni minime; circa i due terzi della manovra finiranno in pensioni.
E i giovani che nell’ultimo decennio hanno visto peggiorare la loro condizione, che faticano ad accedere a ruoli di autonomia o responsabilità, cosa dovranno aspettarsi a sessantacinque anni?
I miei dieci anni romani mi hanno insegnato che le pensioni sono un crocevia di interessi e di diritti il cui equilibrio è in grado non solo di determinare l’assetto del sistema previdenziale in senso stretto, ma anche di incidere su un insieme molto più ampio di politiche di tipo sociale ed economico.
I giovani devono essere consapevoli di come si “progetta” la previdenza, che è una componente importante della vita, intesa non solo come momento conclusivo dell’attività lavorativa ma come patto tra le generazioni di reciproco rispetto ed assistenza.
Abbassare l’età pensionabile nonostante l’innalzamento delle aspettative di vita considerando la crescita del proprio consenso molto più importante dell’equità tra le generazioni e della crescita della nostra Italia, lascia l’amaro in bocca a chi ha cercato durante il suo mandato romano di stringere quel patto generazionale ora calpestato.
Quanto più in modo stravagante si procederà come si sta procedendo ad una riforma solo per fini elettorali, tanto maggiore sarà il costo che le generazioni più giovani saranno chiamate a sopportare.
Un grande leader politico, purtroppo ucciso il 9 maggio 1978, soleva affermare che nelle scelte importanti non bisogna essere amministratori dell’esistente, ma occorre essere in grado di disegnare una strategia politica di grande importanza. Per essere leader “democratici” occorre raccogliere tutte le istanze delle varie componenti della società e trovare la “risultante”; in questo modo si è autorevoli e non autoritari.

Guido Colombo
(sindaco di Somma Lombardo dal 2005 al 2015)

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