GALLARATE – Dopo la maxi-rissa dello scorso 8 gennaio in largo Camussi e nelle vie limitrofe del centro, in Comune a Gallarate si sono posti una domanda: «Cosa possiamo fare per prevenire il disagio giovanile aumentato dopo un anno di restrizioni che hanno penalizzato in particolare i nostri ragazzi in una fase così delicata della loro crescita?». La risposta l’hanno data questa mattina, 23 febbraio, il sindaco Andrea Cassani e l’assessore ai Servizi sociali Stefania Cribioli: scenderanno in strada gli educatori, andando a intercettare i ragazzi nei loro luoghi di ritrovo per informarli, per offrirsi come un sicuro punto di riferimento, ma soprattutto per ascoltarli.
Il progetto
Il progetto, coordinato da Cs&L, è finanziato da Regione Lombardia con i fondi sociali europei mirati al contenimento del disagio giovanile. Il nome scelto è “Zona d’ascolto – Take a break”. In strada da settimana prossima saranno presenti gli educatori della cooperativa “Lotta contro l’emarginazione” che potranno contare sul supporto della Croce rossa italiana, di Mondovisione, Centro servizi volontariato di Varese e dell’Asst Valle Olona per la parte riguardante l’uso e abuso di sostanze. I responsabili del progetto – rappresentati in conferenza stampa da Roberta Bettoni, Manuel Battaggi e Cristina Ronzoni – si avvarranno anche della collaborazione dei Servizi sociali e della polizia locale per riuscire a intercettare situazioni di bisogno.
In strada e sui social
Spesso il disagio resta rinchiuso tra le mura domestiche, con i ragazzi che finiscono per isolarsi davanti a uno schermo esposti ai pericoli della rete. Per questo motivo, oltre all’attività in strada e ad alcuni incontri pensati per i genitori, sono stati attivati i canali social su Facebook e Instagram “take a break” e un numero di telefono (366 7568836) al quale è possibile mettersi in contatto anche attraverso Whatsapp.
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