Effetto domino dopo le dimissioni di Miriam Arabini? E’ caos politico a Busto

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BUSTO ARSIZIO – “E’ iniziato il domino”. E’ questo uno dei commenti più significativi che, più di un addetto ai lavori, ha fatto a seguito delle dimissioni dell’assessore ai Servizi sociali Miriam Arabini. Se questa previsione sia più o meno azzeccata lo diranno i fatti dei prossimi giorni. Forse delle prossime settimane. Di certo per ora, l’unica cosa che ha preso avvio è la giostra dei nomi di chi entrerà in giunta. Già perché le dimissioni di Arabini sono ancora calde, anzi caldissime, ma quella poltrona, idealmente, è già stata occupata. Da più di una persona.

Al momento i più accreditati a imboccare via Roma, dove c’è la sede dei Servizi sociali, sono Donatella Fraschini, ex Forza Italia e recentemente passata nella lista del sindaco, seppur, forse, in quota al gruppo di Marsico e Busto Ideale (che però in consiglio ancora non hanno un gruppo ufficiale) e il leghista Alessandro Albani, che, dicono anche in Lega, qualche ambizione da assessore l’ha sempre nutrita in cuor suo.

Fraschini o Albani, questo è il problema

E’ chiaro che il nome uscirà da un triangolo: la segreteria del Carroccio, il referente di Forza Italia Gigi Farioli e il sindaco Antonelli, al quale spetterà l’ultima parola. E che giocherà la sua partita. Anche in ottica “secondo mandato”. Antonelli, infatti, potrebbe puntare su Donatella Fraschini con l’obiettivo di “tenere tranquilla” tutta quell’area civica o semi civica ancora alla ricerca di un’identità consigliare. Ma il primo cittadino deve fare i conti anche con una Lega che preme e che, per l’inattesa piega degli eventi, si è ritrovata, dopo essere stata un po’ bistrattata, con la barra politica e il sindaco tra le mani. E quindi potrebbe sponsorizzare il consigliere Albani. Senza dimenticare che Antonelli potrebbe anche sparigliare e proporre una terza soluzione, forte del fatto che, a oggi, nessuno ha la convenienza politica di liquidarlo in maniera brusca e anche per dimostrare, come ha sempre detto (a parole), di ascoltare i partiti, ma non esserne ostaggio.

Certo è che per il nuovo assessore, chiunque esso sia, non sarà facile prendere in mano le leve di un comparto ampio, complesso, delicato e tecnico. In una situazione politica agitata come un mare in burrasca e dove la maggioranza bustocca assomiglia sempre più a una barca con molte falle nello scafo. Insomma si va avanti, ma si imbarca anche acqua.

Il re è nudo

Le dimissioni di Miriam Arabini sono state un pugno in pancia. Di quelli che uno non si aspetta e lasciano senza fiato. Un fiato già corto. Quello del sindaco di Busto Emanuele Antonelli,  rimasto sorpreso, come dicono, dalla decisione del suo ormai ex assessore. E davanti alla quale a nulla è valso il tentativo di far tornare sui propri passi Arabini. La quale ha stoppato ogni azione sul nascere: “Io indietro non torno”. Segno di un limite raggiunto, di una situazione in maggioranza tesa, da mesi. Di una conduzione della squadra che nemmeno l’autoritarismo del sindaco riesce più a tenere insieme.   Già, perché nella sua lettera Arabini non snocciola solo il lavoro fatto e il suo percorso politico. Ma spiattella un quadro, nel quale la giunta vien fuori come un vespaio e che qualcuno ha tentato di camuffare bollando le cronache come “fake news”. Che si sono rivelate poco fake e molto news. Nella lettera d’addio dell’assessore, infatti, c’è una frase che dice molto e che parla di “meschinità, invidie, “sgambetti” tutti dentro la nostra coalizione”, di “sopportare umiliazioni… dettate da mero bullismo”.

Il domino

C’è chi dice che Miriam Arabini abbia anticipato i tempi. Rispetto alla sua permanenza in giunta, data da più parti in bilico, ma anche per quanto riguarda il tourbillon di posti e nomi che prima o poi sarebbe partito. Sul tavolo, infatti, c’è la questione vicesindaco: chi lo farà dopo Isabella Tovaglieri? Ma anche il rimpasto di giunta, che Antonelli vorrebbe far slittare a settembre, ma che a questo punto potrebbe venir anticipato. Anche perché, ormai prossime alle scadenza, ci sono le nomine in Agesp.

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