Cassano,13 anni dopo il restauro nell’ex chiesa di San Giulio arriva l’ascensore

cassano ex chiesa san giulio

CASSANO MAGNAGO – A tredici anni di distanza dal restauro che ha ridato splendore alla ex chiesa di San Giulio è tempo ancora di lavori all’interno dell’edificio sconsacrato che sorge nel cuore del centro storico di Cassano Magnago. Nei primi mesi del 2021 si aprirà il cantiere per la realizzazione dell’ascensore, indispensabile per consentire anche ai disabili di raggiungere il secondo piano.

L’ascensore a San Giulio

L’ex chiesa di proprietà comunale è sempre più utilizzata per mostre, recite e cerimonie, autorizzate dall’amministrazione e spesso patrocinati dalla stessa. Il secondo piano dell’edificio non è però raggiungibile dai disabili, essendo accessibile soltanto tramite una rampe di scale. Nell’ambito dei vari interventi di ristrutturazione dello stabile era già stato predisposto il vano con annesso il relativo locale tecnico. Ora è arrivato il momento di fare l’ascensore. La giunta di Nicola Poliseno ha ritenuto necessario adeguare l’edificio alla normativa sull’abbattimento delle barriere architettoniche e quindi consentire alle persone con ridotte capacità motorie di accedere a tutti i locali dello stabile attraverso l’installazione di un ascensore oleodinamico. Il Comune prevede un prevede un costo complessivo per l’intero intervento pari a 32.600 euro. Sono ora in corso le procedure per assegnare i lavori che inizieranno nel corso del 2021.

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La storia dell’ex chiesa

L’antichità dell’edificio è attestata dalla prima citazione del Liber Notitiae Sanctorum Mediolani di Goffredo da Bussero alla fine del 1200. L’ex chiesa era composta da una sola navata, il soffitto era costituito da travi e le pareti erano stuccate. Due secoli fa la parrocchia di San Giulio decise di costruire poco distante una nuova chiesa più ampia e, il 14 maggio 1853, la vecchia venne venduta al Comune che, dopo aver mutilato la facciata e abbassato la torre campanaria e il battistero, la trasformò in municipio.
In tempi successivi la struttura ospitò la Casa del Fascio, poi una Cooperativa di Consumo, infine venne usata come deposito comunale di vario materiale, sede del Consiglio di Circoscrizione dell’Avis, abitazioni al piano superiore. Nel Gennaio 1980, l’amministrazione comunale, proprietaria dell’edificio, manifestò l’intenzione di ristrutturarla, per ricavare alloggi popolari. Il movimento popolare cassanese si oppose, evidenziando l’interesse storico e culturale dell’immobile a seguito dell’affiorare di tracce di affreschi in un ripostiglio della parte superiore dell’edificio. Quegli splendidi dipinti sono tornati alla luce in tutta la loro bellezza con il restauro del 2007.
Negli scavi eseguiti dalla Soprintendenza sono inoltre emersi, oltre a vari resti ceramici, la sepoltura di un infante risalente al periodo medioevale, una tomba di epoca longobarda o tardo romana e delle tracce di palificazioni di età preistorica, forse celtica.

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