Duevi, Falzone e Silveira: i guerrieri del jazz portano l’Africa a Castellanza

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CASTELLANZA – Dopo il live inaugurale dei Fanfara Station entra nel vivo l’undicesima edizione di Jazzaltro, manifestazione che dal 2010 propone lungo l’asse del Sempione e del fiume Olona una serie di appuntamenti legati alle musiche del mondo, aprendosi anche ad altre forme espressive e artistiche. Nel cortile del municipio di Castellanza sabato 11 luglio si esibirà alle 21 il trio composto da Giovanni Falzone (tromba), Arsene Duevi (voce, basso e chitarra) e Tetè Da Silveira (percussioni) per un concerto in equilibrio tra jazz e world music, improvvisazione e ritmi africani (ingresso libero con prenotazione obbligatoria inviando un’e-mail a management@abeatrecords.com. In caso di maltempo, lo spettacolo si terrà al Teatro Dante).

I nomi dei paesi del Togo creano una poesia

Il progetto, prodotto da Musicamorfosi, prende spunto dal brano “Ahoawola” (il guerriero) inciso da Arsene Duevi, a simboleggiare la forza di volontà e la voglia di resistere di fronte alle avversità della vita. Più in generale, le canzoni di Arsene Duevi trattano di pace, giustizia, diritti umani e della necessità di impegnarsi personalmente per migliorare le cose. Spiega l’artista africano: «La Route Internationale 1 collega lungo il mare una serie di Paesi dell’Africa occidentale: Costa d’Avorio, Ghana, Togo, Benin e Nigeria. La strada in Togo attraversa una serie di paesini i cui nomi, messi uno in fila all’altro, diventano una vera poesia. Uscendo da Lomè, la capitale, si incontra Agbedrafo, che significa “la vita ha allungato i piedi”, cioè la vita è veramente difficile. Poi si arriva a Agbetiko, cioè “la vita è noiosa e pesantissima”, e infine a Kunyòwu, ovvero “È meglio la morte”. Ma se si prosegue ancora, la tappa successiva si chiama Elavanyo, vale a dire “C’è speranza”. Questa è la vita, quando non sembra esserci più nulla c’è ancora speranza».

Sciamamo e direttore del coro della cattedrale di Lomé

Cantante, polistrumentista e sciamano musicale, Arsene Duevi è stato direttore del coro della Cattedrale di Lomé, la capitale del Togo (il suo Paese natale). Vive in Italia dal 2002 e ha pubblicato due album (“La Mia Africa” e “Haya-Inno alla vita”). Arsene è stato ospitato in prestigiosi palchi e festival tra cui I Suoni delle Dolomiti, MiTo Settembre Musica, l’Auditorium Parco della Musica a Roma, Suoni Mobili in Brianza, l’Atlantic Music Expo a Capo Verde e il Blue Note di Milano. Nel 2019 ha avviato un nuovo progetto con Enzo Avitabile, ha aperto il concerto di Fatoumata Diawara e si è esibito un po’ in tutto il mondo, dal Cile al Canada, dalla Francia al Ghana.
Giovanni Falzone è una delle figure di punta del jazz italiano contemporaneo: strumentista di doppia formazione (jazz e classica), compositore e direttore d’orchestra, nonché improvvisatore fantasioso e imprevedibile, vanta un palmarès internazionale di alto profilo. Tra le sue collaborazioni spiccano quelle con Giorgio Gaslini, Dave Burrell, Enrico Pieranunzi, Rita Marcotulli, Francesco Bearzatti, Roberto Gatto, Maurizio Giammarco, Tino Tracanna e Furio Di Castri.
Tetè Da Silveira è un percussionista, anch’egli di origine togolese, straripante e brillante. Nel corso della sua carriera ha collaborato con il cantautore Tricarico, il rapper Ensi e il jazzista Paolo Alderighi, oltre a musicisti del calibro di Roberto Zanisi, Nadio Marenco, Adalberto Ferrari e Pedro Kouyatè.

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La premiazione dei giovani talenti

Prima del concerto di Duevi, Falzone e Da Silveira si svolgerà la premiazione del contest riservato ai giovani talenti (in ambito jazz, rock, pop, rap&trap e classica) promosso per il secondo anno consecutivo dall’amministrazione comunale di Castellanza e da Jazzaltro. Per evitare assembramenti sul palco, il tutto avverrà in modalità digitale attraverso la videoproiezione delle performance dei musicisti vincitori. «“Il guerriero” è un titolo che mi piace molto, perché penso che ci rappresenti bene quando combattiamo contro le tante difficoltà quotidiane», ha dichiarato Gianni Bettoni, assessore alla Cultura di Castellanza. «Tutto ciò che ci accade, ci ha imposto un cambiamento totale di vita e di rapporti e credo che la musica possa ridare l’energia necessaria per stare bene e riconquistare fiducia nel futuro. E, soprattutto per i giovani, il contest musicale, al quale tengo molto, può offrire l’occasione per guardare oltre al muro e al buio, trovando un’opportunità per proporsi, il prossimo ottobre, nel cartellone di “Eventi in Jazz”, manifestazione da sempre all’insegna della grande musica e dei grandi interpreti».

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