A Gallarate l’astensionismo ha punito il centrosinistra

Gallarate elezioni 2021 candidati

Dario Terreni Stati Uniti EuropaI voti si contano ma non si pesano. Parto da questa andreottiana affermazione per cercare di analizzare il voto amministrativo di Gallarate. Il primo dato che emerge con evidenza è la differenza del numero dei votanti tra il 2016 ed il 2021, pari a 1.257 in meno, con un incremento significativo dell’astensionismo.  Chi ha penalizzato? I numeri parlano chiaro: la coalizione del sindaco uscente Andrea Cassani vince al primo turno con 10.189 voti pari al 52,79% e la coalizione di Margherita Silvestrini prende 6.562 voti, pari al 34%. Nelle elezioni del 2016 Cassani al ballottaggio contro Guenzani prese 10.311 voti pari al 55,24% contro gli 8.356 voti di Guenzani. In sostanza a queste elezioni del 2021, Cassani incassa gli stessi voti del ballottaggio 2016, mentre Margherita Silvestrini con la sua coalizione prende 6.562, quasi 2mila in meno. La matematica non è un’opinione.

Il risultato non ha premiato Margherita Silvestrini che non si è mai risparmiata in termini di impegno, competenza e serietà di una campagna elettorale estremamente difficile per il centrosinistra, in quanto Gallarate è sempre stata prevalentemente di centrodestra, con una sola variante eccezionale che si è verificata nel 2011. Ma quella volta la Lega correva da sola e al ballottaggio una parte significativa dei suoi voti andò a determinare la vittoria di Edoardo Guenzani. 

La sconfitta del centrosinistra non deve essere presa come una impossibilità di battere il centrodestra in un prossimo futuro ma bisogna capire come trasformarla in una opportunità nei confronti delle prossime verifiche elettorali. Innanzitutto è necessario impegnarsi a far crescere una vera e propria coalizione progressista a partire da una analisi economico, sociale, culturale sul territorio in grado di aprire un confronto sulle grandi questioni relative alla transizione ecologica, ai processi di innovazione tecnologica ed ad una realtà sempre più globale che richiede una interpretazione completamente nuova partendo dalla spinta delle nuove generazioni che devono essere necessariamente impegnate in questa sfida. Pensare globale – agire locale, ritengo sia sempre più attuale.

Il secondo e fondamentale dato che emerge dalle Amministrative 2021 di Gallarate è una partecipazione al voto più attenta alla espressione delle “preferenza” di lista. Su un totale di 300 candidati distribuiti su 14 liste, i voti di preferenza espressi sono stati 9.873 su di un totale di voti di lista validi pari 17.855.
Entrando più nel dettaglio la lista che ha preso più voti di preferenza è stata quella del Pd con 1.481 voti su di un totale di 2.948 voti di lista pari al 16,3%. La seconda lista è stata quella della Lega con 1.387 voti di preferenza su di un totale di 3.065 voti di lista pari al 16,9%. In terza posizione Fratelli d’Italia con 1.073 preferenze sul totale di 1.889 voti di lista pari al 10,6%.

In sintesi penso che questa tornata elettorale amministrativa abbia avuto una alta percentuale di astensionismo, ma la partecipazione degli elettori è stata sicuramente più attenta alla scelta delle persone che durante la campagna elettorale si sono spese con maggiore impegno e determinazione per raggiungere gli obiettivi di avere maggiori preferenze personali e di conseguenza portare maggiori voti alle proprie liste di appartenenza.

Dario Terreni

Mazzetti (427 voti) e Martignoni (307) i più votati. In consiglio a Gallarate anche Serati e Gnocchi

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