ELEZIONI AMERICANE 2020 Il Senato, la sfida di cui nessuno parla

Elezioni americane 2020 Senato

Lo tsunami Covid 19 ha spazzato via tante certezze nelle nostre vite e nella nostra quotidianità ma anche dall’altra parte dell’Oceano forti nubi si stanno addensando specialmente in campo economico. Gli Stati Uniti contano oltre quasi 50mila morti a fronte di quasi un milione di contagi, numeri drammatici che assommati ai numeri del disastro economico specialmente in termini di occupazione fanno davvero tremare. La politica americana si interroga su quali ricette mettere in campo per limitare i danni della pandemia e per creare i presupposti e le condizioni sociali, sanitarie ed economiche per una ripresa solida. Ovviamente i Repubblicani si stringono attorno a Trump, che sembra convincere di più sotto l’aspetto delle scelte economiche rispetto alle uscite in campo di prevenzione sanitaria.

IMMIGRAZIONE

Trump, dopo mesi, è tornato a picchiare duro sul tema dell’immigrazione, chiedendo lo stop all’immigrazione regolare (Green Card) con l’obbiettivo, da lui dichiarato, di voler favorire l’occupazione dei cittadini americani, una volta che le attività riprenderanno. Vuole limitare la competizione del mercato del lavoro, favorendo la classe lavoratrice americana evitando la concorrenza straniera. Un messaggio politico chiaro, che in ottica elettorale potrebbe vedere spiegati i suoi effetti proprio in autunno quando, si spera, l’economia ripartirà a pieno regime. Un messaggio che piace alla classe operaia e meno alla classe imprenditoriale, che non ha mancato di rimarcare forti perplessità sulla scelta del presidente. La decisione è ovviamente provvisoria: durerà un paio di mesi ma potrebbe esser prorogata secondo i dati economici.

RUST BELT

E’ forse questa stretta sul tema immigrazione la prima contromisura di Trump per contrastare i sondaggi che lo vedono penalizzato proprio nella cosiddetta cintura della ruggine. Specialmente in Michigan il presidente sta conducendo, e dovrà condurla fino in fondo, una battaglia per riconquistare il voto delle tute blu. I sondaggi oggi lo penalizzano proprio laddove nel 2016 ottenne una vittoria clamorosa. Ohio e Pennsylvania sono indispensabili per sperare in un secondo mandato, ma il vero fronte, oltre l’Arizona, sarà anche il Michigan. Uno stato che di settimana in settimana si sta collocando al centro del dibattito politico. Dal Michigan sono partite le proteste contro il lockdown imposto dalla governatrice democratica Gretchen Whitmer, vero astro nascente del Partito democratico. Le manifestazioni organizzate dai sostenitori di Trump hanno avuto risonanza nazionale, facendo scendere in piazza tanti sostenitori di Trump in tutto il paese. Una sfida quella del Michigan che non si ferma solo alla conquista dello Stato per la corsa presidenziale ma che risulta decisiva anche per il futuro controllo del Senato degli Stati Uniti.

LA SFIDA DI CUI NESSUNO PARLA

A novembre non si voterà solo per le Presidenziali ma anche per il rinnovo di 33 seggi su 100 del Senato degli Stati Uniti. Attualmente i repubblicani godono di una discreta maggioranza, 53 contro 45 democratici più 2 indipendenti. Ma l’operazione sorpasso se pur difficile non è impossibile, specialmente con questa pandemia. Sono 4 i seggi che i Democratici devono strappare ai Repubblicani per avere la maggioranza (se invece dovesse vincere Biden ne basterebbero solo 3 in quanto il vicepresidente degli Stati Uniti è membro del Senato).  La sfida si concentra in Arizona, Colorado, Maine e North Carolina, dove i numeri e i candidati messi in campo dai Democratici hanno raccolto milioni di dollari per ottenere la vittoria. Se la vittoria del seggio che fu di John McCain in Arizona sembra davvero a portata di mano e per certi versi clamorosa, non è così scontata la conquista del seggio del Maine e del North Carolina. E’ in questa chiave di generale recupero dei democratici che subentra il decisivo seggio in palio in Michigan, dove i Repubblicani stanno concentrando tutte le energie per poterselo aggiudicare. Una vittoria nei seggi che vanno al voto negli Stati del Michigan e Alabama vanificherebbero lo sforzo Democratico per la conquista del Senato.

L’IMPORTANZA DEL SENATO

Un senato repubblicano con un presidente democratico creerebbe non pochi problemi a Joe Biden, che per altro deve giostrarsi con una piattaforma politica e programmatica mai come oggi eterogenea e spezzettata. Rischierebbe perciò di passare 4 anni impantanato a Washington nel tentativo di tracciare una linea politica chiara.  A parte invertite, una vittoria di Trump sarebbe quasi certamente accompagnata da una rinnovata e forse più ampia maggioranza in Senato che gli consentirebbe di proseguire con relativa tranquillità il nuovo mandato.

I SONDAGGI

Ad oggi, secondo i sondaggi, Biden conduce la corsa. Specialmente in alcuni stati chiave quali Arizona, Ohio, Pennsylvania e Michigan, mentre per i seggi del Senato, nonostante un’ottima performance dei democratici, la maggioranza repubblicana non sarebbe messa in discussione. Ciononostante la sfida è apertissima, con Biden che deve guardarsi dal movimento Me Too, per antiche accuse di violenza sessuale, e dai problemi legati agli affari di suo figlio in China e Ucraina, mentre Donald Trump si sta giocando tutto in questa crisi senza precedenti, che potrebbe regalargli il secondo mandato oppure affossarlo definitivamente. La sfida è apertissima e ogni giorno si fa sempre più incerta e  avvincente.

Giacomo Iametti

Lo speciale Elezioni Americane 2020 ci accompagnerà fino al prossimo 3 novembre, giorno delle 59esime elezioni presidenziali nella storia degli Stati Uniti. Si tratta di un appuntamento settimanale a cura di Giacomo Iametti e Simone Cecere, creatori della pagina Instagram Elezioni Americane 2020 (CLICCA QUI per accedere), una striscia quotidiana di poco più di un minuto in cui, attraverso Stories, sondaggi, grafici e approfondimenti, viene raccontato tutto ciò che succede Oltreoceano nella corsa alla Casa Bianca.

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