ELEZIONI AMERICANE 2020 Trump in ripresa ma esplode la disoccupazione

La corsa alla Casa Bianca è completamente sparita dai media italiani, ma negli Stati Uniti, nonostante il Covid 19 continui a mietere vittime, la corsa ha preso il via. Sul fronte repubblicano, Donald Trump sembra aver limitato uscite improvvide e dannose alla sua campagna elettorale,

La corsa alla Casa Bianca è completamente sparita dai media italiani, ma negli Stati Uniti, nonostante il Covid 19 continui a mietere vittime, la corsa ha preso il via. Sul fronte repubblicano, Donald Trump sembra aver limitato uscite improvvide e dannose alla sua campagna elettorale, ma il Presidente deve fare i conti con una crisi occupazionale senza precedenti. Siamo passati da un 3,5% di disoccupazione a oltre 33 milioni di americani rimasti senza lavoro con un tasso di disoccupazione ad aprile che ha sfiorato il 15%. Va ricordato che molti americani rischiano di rimanere senza copertura sanitaria: in moltissimi casi infatti l’assicurazione sanitaria è legata allo stipendio. Una crisi devastante viene definita dagli analisti di Wall street. Certamente la più grave crisi occupazionale dai tempi della grande depressioni degli anni 30. Trump, consapevole del rischio di una vera catastrofe sociale, sta cercando di rianimare la ripresa, spingendo per una riapertura che possa dare ossigeno e lavoro alle famiglie americane. Ben consapevole che In gioco non c’è solo la sua rielezione ma la tenuta del sistema sociale americano.

IL FRONTE DEMOCRATICO E IL VOTO ISPANICO

Sull’altro lato della barricata l’ex vicepresidente Biden fatica a trovare spazio per parlare del suo programma e delle sua ambizioni presidenziali. Accantonato, almeno per ora, lo scandalo sessuale, sembra dover affrontare il problema del voto della minoranza ispanica. Se nel 2016 Hilary Clinton riuscì ad ottenere un buon riscontro, vincendo in Nevada, New Mexico e contendendo la Florida sino all’ultimo, ora Biden non può permettersi di fallire e di trascurare il voto degli ispanici, specialmente  la fascia dell’elettorato giovane.
Ormai da settimane l’andamento dei sondaggi in Arizona, Florida e Nevada è solo la punta dell’iceberg del grande problema che i democratici devono affrontare in merito al voto della minoranza ispanica.
Un’esempio su tutti è il caso dell’Arizona dove gli ispanici rappresentano il 30% della popolazione, così come in Florida dove la comunità conta bel il 25% della popolazione totale.  Qui da giorni Biden viene criticato aspramente, in quanto i rappresentanti delle comunità di questi stati si sentono abbandonati dal candidato democratico, che sembra invece essere concentrato più sulla scelta della figura del vice presidente.

IL PUNTO SUGLI STATI

Questa apatia democratica, certamente dovuta al solito fattore Covid e alla scarsa verve comunicativa di Biden, ha portato in dote a Trump tre sondaggi assolutamente significati.
Il primo riguarda il Texas, il grande Stato del Sud, dove petrolieri e mandriani sembrano lasciare il posto al settore terziario allo sviluppo di nuove tecnologie. Il Texas, che assegna ben 38 delegati, da decenni in mano repubblicana, era nettamente in bilico sino al mese scorso dove, complice il radicale cambiamento del tessuto sociale che da anni si sta verificando nelle grandi aree metropolitane di Austin, Dallas e Huston, sembra ora aver invertito la rotta in favore del Tycoon. Trump guida ora nei sondaggi, con un margine risicato ma rassicurante.
Altro caso emblematico è l’Ohio, lo Swing State per eccellenza. Chi ha vinto in Ohio negli ultimi 60 anni è poi risultato eletto. L’ultimo Presidente che non ha vinto in Ohio è stato Kennedy nel 1960. Oggi Trump, dopo mesi di difficoltà nei sondaggi, risulta essere passato in vantaggio con un margine che si aggira intorno al 4%. Dati emblematici che devono allarmare i dem: una vittoria di Trump in Ohio, un consolidamento dei sondaggi in Florida e gli ultimi dai del Wisconsin, dove il margine di vantaggio di Biden si va via via assottigliando, devono far suonare l’allarme.
Infine anche gli ultimi sondaggi in Iowa sembrano premiare il Presidente uscente (Trump + 3% su Biden) , il che gli permetterebbe di consolidare la presenza repubblicana nella famosa area del midwest consentendogli di concentrare i suoi sforzi sul decisivo Michigan.

LA LOTTA AL SENATO

Il caso del Montana l’avevamo segnalato la scorsa settimana. Ebbene, i sondaggi usciti proprio negli ultimi giorni confermano che il seggio, oggi occupato dal repubblicano Daines, è davvero in bilico. La candidatura al Senato del governatore Bullock piace agli elettori del Montana. Complice la sovraesposizione per la gestione Covid, l’ultimo sondaggio lo vede avanti di ben 7% nei confronti del senatore repubblicano uscente. Un dato che, se confermato dal voto di novembre, rischia di mettere in serio pericolo la maggioranza repubblicana del Senato del Congresso degli Stati Uniti. I repubblicani sono avvisati: Arizona, Maine, Georgia North Carolina e Montana sono i fronti caldi per la sfida del congresso. Se si votasse oggi il Senato sarebbe democratico.

Giacomo Iametti

Lo speciale Elezioni Americane 2020 ci accompagnerà fino al prossimo 3 novembre, giorno delle 59esime elezioni presidenziali nella storia degli Stati Uniti. Si tratta di un appuntamento settimanale a cura di Giacomo Iametti e Simone Cecere, creatori della pagina Instagram Elezioni Americane 2020 (CLICCA QUI per accedere), una striscia quotidiana di poco più di un minuto in cui, attraverso Stories, sondaggi, grafici e approfondimenti, viene raccontato tutto ciò che succede Oltreoceano nella corsa alla Casa Bianca.

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