ELEZIONI AMERICANE 2020 – I cowboy del Montana decisivi per la sfida Biden-Trump

elezioni americane 2020 Montana

La fase 2 è ora l’argomento che tambureggia su tutti i giornali e media americani. La voglia di ripartire sembra davvero essere ben più contagiosa del coronavirus, e quindi, anche se non c’è il liberi tutti a livello federale, ogni Governatore si sta adoperando per procedere ad una riapertura che possa quanto meno consentire di alleggerire il lockdown con il riavvio di attività commerciali, aziende e servizi. L’America deve ripartire, ed è questo il mantra di Donald Trump che spinge per portare al più presto a pieno regime il motore produttivo degli Stati Uniti.

TRUMP ALL’ATTACCO

La voglia di ripresa fa però i conti con la realtà dei numeri del contagio e dei decessi che, seppur con ritmi meno drammatici, continuano a crescere. Ciononostante Trump in questa settimana non ha mancato di attaccare la Cina, sostenendo di avere prove decisive che il Covid sia frutto di un esperimento scientifico avvenuto nei lavorati di Wuhan. L’uscita del Presidente e le balbettanti risposte del Segretario di Stato Mike Pompeo a una intervista sull’emittente ABC  hanno aperto una mare di polemiche. La scienza per ora nega la possibilità che il virus sia stato creato in laboratorio, ma gli analisti politici americani credono che queste uscite delle Casa Bianca non siano null’altro che manovre elettorali per accedere i riflettori su uno dei cavalli di battaglia del Presidente Trump: la Cina è il nemico numero uno degli Stati Uniti.

BIDEN E LO SCANDALO SESSUALE

In campo democratico intanto sta crescendo il caso delle presunte molestie sessuali di Biden nei confronti di una sua ex collaboratrice ai tempi del suo mandato al Senato. Infatti, dopo mesi di silenzio, il candidato Dem ha deciso di metterci la faccia e di rispondere alle accuse, ma questa scelta ha squarciato il fronte democratico. Se aveva come obiettivo di mettere fine a queste accuse infamanti, il risultato è stato completamente l’opposto. Fiumi di inchiostro si sono sprecati per le critiche, tanto che in numerosi sondaggi molti chiedono che non sia Biden ha rappresentare i democratici alle prossime presidenziali.

Se il fuoco amico colpisce Biden, una mano sembra tendergliela proprio il rivale numero uno: Donald Trump. Incredibile ma vero, il Presidente Usa, con una mossa elettorale non di poco conto, ha solidarizzato con Biden esortandolo a scendere in campo e combattere per difendersi da queste accuse infamanti. Infatti va ricordato che lo stesso Trump, durante la campagna elettorale del 2016,  era stato bersaglio di numerose accuse di molestie sessuali da oltre 16 donne.

LA MAPPA DEGLI STATI

Mentre Trump tenta di far ripartire l’Amarica, e Biden cerca di uscire dal pantano delle polemiche lo sguardo va rivolto ai cosiddetti Stati in bilico che saranno decisivi la notte del 2 novembre per decretare il 46esimo Presidente degli Stati Uniti. Biden resta saldamente in testa nei sondaggi nazionali con oltre 4/5 punti di vantaggio su Trump, la partita sembra perciò focalizzarsi su alcuni Stati che rispetto al 2016 potrebbero voltare le spalle al Tycoon Newyorkese.
Arizona, North Carolina, Ohio e Pennsylvania sono gli osservati speciali. Nel 2016 Trump, vincendo in questi 4 Stati compiva un filotto decisivo per ottenere la Presidenza, l’aggiunta delle vittorie in Wisconsin e Michigan ampliarono maggiormente la vittoria. Oggi, però, i repubblicani sembrano in sofferenza specialmente in Pennsylvania e Ohio, là dove il tessuto produttivo sta pagando duramente la crisi economica dovuta dal Covid. Con l’aggiunta di scelte dei politici locali repubblicani poco avvedute, il rischio è quello di perdere due Stati davvero decisivi. Meno grave sembra lo svantaggio in Arizona e North Carolina dove Trump ha margini per riconquistarli anche in novembre, ma appare chiaro che il rischio è di dover giocare una partita sul filo del rasoio.

In campo democratico sembra aprirsi un doppio problema nell’Ovest: Colorado e Nevada – che negli ultimi anni hanno dato soddisfazione ai democratici – oggi rischiano di finire nell’orbita repubblicana. E se si aggiunge il concreto rischio che il Michigan si confermi repubblicano sembra davvero improbabile la vittoria di Biden. Resta inteso che i democratici per vincere devono riconquistare i voti nel Midwest (Wisconsin, Michigan e Ohio) senza tralasciare nulla sia nel New England che nella costa ovest.

I COWBOY DEL MONTANA

Uno sguardo attento invece dovrà essere rivolto al Montana, lo Stato dove praterie e cielo sembrano infiniti. Nelle elezioni presidenziali il Montana fu a lungo classificato come swing state però dal 1996, con il secondo mandato di Clinton, ha sempre sorriso ai repubblicani. Ebbene, proprio quest’anno potrebbe tornare a giocare un ruolo decisivo, in una corsa elettorale che si annuncia in bilico sino all’ultimo voto. Alcuni analisti annunciano che il Montana potrebbe davvero giocare il ruolo di arbitro e non solo per la corsa presidenziale ma anche per la maggioranza in Senato. La caccia per il seggio oggi repubblicano, che andrà al voto il prossimo novembre, è assolutamente aperta, e lì nel selvaggio Montana i Cowboy difficilmente mancano il bersaglio.

Giacomo Iametti

Lo speciale Elezioni Americane 2020 ci accompagnerà fino al prossimo 3 novembre, giorno delle 59esime elezioni presidenziali nella storia degli Stati Uniti. Si tratta di un appuntamento settimanale a cura di Giacomo Iametti e Simone Cecere, creatori della pagina Instagram Elezioni Americane 2020 (CLICCA QUI per accedere), una striscia quotidiana di poco più di un minuto in cui, attraverso Stories, sondaggi, grafici e approfondimenti, viene raccontato tutto ciò che succede Oltreoceano nella corsa alla Casa Bianca.

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