Decreti, violazioni, epidemia colposa: dal siulp formazione online per 300 poliziotti

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VARESE – I controlli delle forze di polizia. Tema reso estremamente complesso dall’emergenza sanitaria in corso, dal susseguirsi di decreti e ordinanze, spesso in conflitto tra loro, con profili decisamente poco precisi su determinati punti, basti pensare, ad esempio al caos relativo ai congiunti che è possibile andare o non andare a trovare. E proprio su questo argomento il Siulp, principale sindacato di polizia in Italia, ha organizzato un meeting formativo online su piattaforma Zoom riservato alle forze dell’ordine che ha visto, a conferma del bisogno di formazione che c’è, la presenza seppur virtuale di quasi 300 partecipanti.

Quasi in 300 collegati di più regioni

I relatori del meeting sono stati Fabrizio Piarulli e Jacopo Maioli, consiglieri dell’Ordine Avvocati Varese che proprio dall’Ordine si sono collegati per tenere una interessante e partecipata conferenza sul tema.
L’incontro è stato moderato dal segretario provinciale del Siulp Varese Paolo Macchi, con collegamenti da Milano del segretario regionale Alessandro Stefanì e da Roma del segretario nazionale Romano Felice. Hanno partecipato al meeting oltre 250 poliziotti collegati da più regioni ed oltre 300 lo hanno guardato in streaming nelle ore seguenti.

Congiunti, disobbedienti e il reato di epidemia colposa

I legali con l’utilizzo di moduli grafici in sovrimpressione hanno analizzato la produzione di norme che sono state generate da febbraio ad oggi inseguendo il contagio nel tentativo di contenerlo confrontando la loro successione nelle varie fasi e raffrontandole. Si sono poi analizzate le numerose versioni delle autocertificazioni con focus sui loro contenuti, sul loro valore e sui reati commessi da chi avesse riportato false attestazioni. Si è approfondito il tema del reato di epidemia colposa e della violazione degli obblighi di chi fosse posto in quarantena per proseguire con numerose richieste sul come approcciarsi a cittadini recalcitranti cioè quelli che rifiutano il controllo, quelli che non ritengono il Dpcm una legge, quelli che si ostinano a filmare la polizia ma non collaborano, per fare qualche esempio.

Iniziativa da replicare

La giornata si è chiusa con un confronto sulla costituzionalità delle regole in atto e con risposte ad alcuni quesiti. «Una iniziativa che replicheremo – spiega Macchi – Nel solco del nostro impegno alla formazione, che ormai da una decina di anni ci impegna con uno o due convegni annuali. Quest’anno abbiamo dovuto ripiegare su quanto offre la tecnologia per favorire la formazione evitando il contatto ed abbiamo avuto un riscontro entusiasmante sebbene la speranza più grande è quella di rivederci a Villa Recalcati con qualche altro progetto».

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