LEGNANO – Esplode alla vigilia della chiusura della campagna elettorale la polemica tra Fratelli d’Italia e il sindaco di Legnano. Al circolo cittadino di Fdi “Carlo Borsani” non è piaciuta la “lettera aperta alle cittadine e ai cittadini di Legnano” recapitata al loro domicilio in cui Lorenzo Radice prende una netta posizione a favore del candidato al Senato del centrosinistra, Emanuele Fiano, riducendo il voto di domenica prossima a una scelta a suo dire “quanto mai chiara e netta” tra questi e la candidata del centrodestra, Isabella Rauti (nella foto, il suo comizio sabato scorso, 17 settembre, in piazza San Magno),. Quest’ultima viene bollata da Radice come “braccio destro di Giorgia Meloni, dirigente di quel partito che nel proprio simbolo non rinuncia alla fiamma che rappresenta quella che arde, a Predappio, sulla tomba di Mussolini”.
Politiche ridotte a scelta tra “buoni” e “cattivi”
Il voto per il Senato, insomma, a detta di Radice si riduce a una scelta bipolare tra la “figlia di Pino, volontario della Repubblica di Salò, fondatore di Ordine Nuovo e leader del neofascismo italiano” e l’antifascista Fiano; nessun cenno ai candidati delle altre 7 liste in lizza, proprio come se le Politiche nell’Altomilanese fossero un testa o croce tra “due visioni opposte dell’Italia: la prima aperta, giusta e solidale – insiste il sindaco arancione – la seconda attraversata da conflitti, divisa e piena di discriminazioni”. Quanto al sostegno, scontato, all’altra candidata uninominale del centrosinistra, Sara Bettinelli alla Camera, è relegato alle ultime due righe della lunga “lettera aperta”.
«Passare improvvisamente dall’indossare discretamente il golfino di cachemire a ostentare la felpa (per la canotta non è più stagione), spiazza – commenta Fratelli d’Italia – I toni gentili e accorati della sua lettera ai legnanesi con cui invita a votare “i buoni” per non far vincere “i cattivi” della storia non bastano a imbellettare un gesto che resta di dubbio gusto. Da chi fino ad oggi sbandierava rigore morale e correttezza, questa caduta di stile proprio non ce la si aspettava.
«Caro Lorenzo – incalzano i meloniani – lei non è un cittadino qualunque bensì il primo cittadino di Legnano e la sua carica istituzionale dovrebbe seguirla sempre e ovunque. Quella lettera inviata casa per casa non le fa per niente onore. È una questione di stile, appunto. L’eleganza non è da tutti ma, come lei ci insegna, la provocazione, la bassezza e la slealtà, evidentemente sì».
Alle urne in 45.000
Sono 45.139 i legnanesi chiamati domenica alle urne per le elezioni politiche; quasi 2.100 gli aventi diritto di voto all’estero. I nuovi elettori (cittadini che hanno raggiunto la maggiore età o che, rispetto all’ultima consultazione referendaria di giugno, sono iscritti nelle liste elettorali del Comune) sono 153.
Gli elettori sottoposti a trattamento domiciliare e quelli che si trovano in condizioni di isolamento per Covid-19 sono ammessi a esprimere il voto nel proprio domicilio. A tal fine, entro le ore 12.00 di sabato 24, l’elettore deve far pervenire al Comune: la domanda per il voto a domicilio, scaricabile dal sito comunale nella pagina elettorale accessibile cliccando sul banner “Politiche 2022”; il certificato, rilasciato dal funzionario medico designato dai competenti organi dell’azienda sanitaria locale, in data non anteriore all’11 settembre; copia della tessera elettorale; documento di riconoscimento in corso di validità. Domanda e allegati possono essere inviati all’ufficio elettorale via e-mail a uff.elettorale@legnano.org o consegnati a mano da un delegato all’ufficio elettorale in via Gilardelli 21 negli orari di apertura. Il voto di questi elettori predetti sarà raccolto, a cura di appositi seggi speciali, nelle ore di apertura della votazione assicurando, con ogni mezzo idoneo, la libertà e la segretezza del voto nel rispetto delle esigenze connesse alle condizioni di salute dell’elettore.
legnano elezioni fdi radice – MALPENSA24