Da 5S a 3V, l’ex grillino di Busto Catalano candidato “no-vax” in Emilia-Romagna

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BUSTO ARSIZIO – Vi ricordate Ivan Catalano, tra i pionieri del Movimento Cinque Stelle di Busto Arsizio e già deputato e consigliere comunale? Ci riprova in Emilia-Romagna, alle elezioni regionali che si terranno domenica 26 gennaio: è candidato nella lista del Movimento 3V (Vaccini Vogliamo Verità) in provincia di Modena. Vengono definiti come lista “No-Vax” anche se loro rifiutano questa etichetta, dicendosi in realtà a favore della verità sui vaccini e della libera scelta. «Ho lasciato il movimento in quanto ha cambiato direzione rispetto al programma elettorale (quello che succede anche oggi) – afferma Catalano – ora sono politicamente indipendente».

La storia

Ivan Catalano era stato uno dei fondatori del Meetup (allora si chiamavano così) di Busto Arsizio, sin dai tempi degli spettacoli di Beppe Grillo al PalaYamamay, e poi del gruppo bustocco del MoVimento Cinque Stelle. Si era fatto notare con la telecamera in mano, con cui filmava e metteva in rete i video delle riunioni del consiglio comunale e delle commissioni consiliari di palazzo Gilardoni, in ossequio alla trasparenza, che era uno dei principi cardine del Movimento (il celebre “streaming”). Nel 2013, candidato alle elezioni politiche, era stato uno dei tre eletti pentastellati in provincia di Varese, tra cui due del gruppo bustocco: con lui, anche la senatrice Laura Bignami. Diventato deputato, aveva subito acquisito una certa notorietà quando, accerchiato dai cronisti dopo una delle riunioni dei neoeletti M5S nel pieno dello stallo parlamentare dopo il voto, si era lasciato scappare un’apertura ad un dialogo con il Pd («Un governo va fatto se no non va avanti il Paese»), subito smentita da Grillo e dai vertici del Movimento. Pochi mesi dopo, era finito nel mirino degli attivisti perché si era scoperto che non effettuava le restituzioni dello stipendio da parlamentare (per «problemi familiari»), prima di lasciare i Cinque Stelle. Dal 2014 al 2016, in seguito alle dimissioni di Giampaolo Sablich (il marito di Laura Bignami, primo candidato sindaco M5S a Busto), gli era subentrato ed era stato anche consigliere comunale, nel gruppo misto.

Da 5S a 3V: «io, indipendente»

Se si può dire che in entrambi gli aspetti, la parabola dell’ex deputato bustese sia stata per certi versi profetica rispetto a quella del Movimento, che ha poi accettato i compromessi di governo, anche con il Pd, e che oggi è dilaniato dalle controversie sulle restituzioni. «Ho lasciato il movimento in quanto ha cambiato direzione rispetto al programma elettorale (quello che succede anche oggi) – così oggi Catalano descrive la sua esperienza – da allora sono stato indipendente e ho svolto la mia attività al meglio delle mie possibilità. A parte una breve permanenza nel partito liberale, dal quale sono stato espulso, non ho avuto altri coinvolgimenti in partiti nazionali». Facendo tesoro dell’esperienza come vicepresidente della commissione parlamentare uranio impoverito e vaccini, si è avvicinato ai “gruppi per la libera scelta” (quelli che vengono definiti “No-Vax”) e ha accettato la sfida del M3V, il Movimento Vaccini Vogliamo Verità. «Mi sono candidato con loro perché è un insieme di persone e genitori che ha una voglia insaziabile di verità sul fronte della salute, vaccini e libertà di scelta terapeutica – spiega Catalano, che risiede ancora nell’Altomilanese – da quella commissione sono emerse verità che le autorità sanitarie e politiche tendono a non divulgare e a nascondere, per promuovere la politica di obbligatorietà vaccinale che viene subita dalle famiglie senza possibilità di scelta, sotto il ricatto di non poter mandare i propri figli a scuola o all’asilo». Chissà se ora riuscirà ad entrare nel consiglio regionale dell’Emilia-Romagna?

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