Fagnano, il primo consiglio dell’era Catelli si apre all’insegna del “vogliamoci bene”

fagnano catelli consiglio comunale

FAGNANO OLONA – Miele. Forse perché al primo consiglio non si fa la guerra, forse perché in aula erano presenti il sindaco dei ragazzi con i suoi giovani consiglieri o forse ancora perché sulle ragioni della pancia, almeno al momento, hanno prevalso quelle della testa. Sta di fatto che il consiglio che ha aperto l’era di Elena Catelli al Castello è andato via liscio come l’olio.

Critiche soft

Certo non sono mancate le punzecchiature: di Marco Baroffio, che gira, appena appena, il coltello nella piaga delle divisioni (superate?) della maggioranza, ma sottolinea di non fare il tifo per la caduta anticipata dell’amministrazione; il monito di Simona Michelon, anche lei di Siamo Fagnano, che più volte dichiara la sua attenzione e la sua volontà di essere vigile su ogni azione amministrativa, tanto che usa il verbo “curare”, al quale però dà l’accezione più positiva, ovvero quella del prendersi cura delle decisioni che via via dovranno essere valutate e votate. Non sono mancate nemmeno le puntualizzazione di Paolo Carlesso di Fagnano Bene Comune: «vedo pochi spunti per la costruzione di un futuro a più lungo raggio» e l’invito del Cinque stelle Valter Lomi ad essere un’amministrazione il più possibile inclusiva. Ma più che gli accenni critici, tra le minoranze, è emersa la volontà, al momento tutta la sulla carta, di essere collaborativi, disponibili. Mano tesa insomma, soprattutto da Siamo Fagnano, il gruppo di minoranza più corposo. Subito colta dall’assessore ai Lavori pubblici Gabriele Moltrasi, il quale ha parlato a nome di tutta la maggioranza, dicendosi soddisfatto dell’atteggiamento manifestato. Parole, quelle di Baroffio e di Moltrasi, che hanno creato, se non ancora un ponte, almeno un punto… di contatto.

Prese d’atto

Giuramento del sindaco, giunta e consiglieri che entrano definitivamente in carica ed elezione di presidente e vicepresidente del consiglio. A scrutinio segreto come vuole il regolamento, ma con i giochi già fatti come invece impone la politica. E tutto va come previsto: ovvero Alessio Mannino alla presidenza dopo il niet di Giacomo Navarra e Valter Lomi alla vicepresidenza.

Catelli ha poi illustrato le linee guida dell’amministrazione, ripercorrendo i punti salienti del programma presentato in  campagna elettorale: la centralità della famiglia, la qualità dei servizi, la trasparenza e la sussidiarietà. Ma anche sicurezza e decoro urbano delle strade, dei parchi e delle piazze di Fagnano. E ancora: la volontà di «realizzare un grande polo culturale ricreativo», il recupero dell’ex Colonia elioterapica e la valorizzazione del Castello. Attenzione anche alle scuole, dove il sindaco ha annunciato interventi migliorativi sotto il profilo strutturale e alle attività commerciali.

Prima decisione e prima interrogazione

Il sindaco ha anche ricordato il primo intervento concreto, ovvero l’eliminazione della zona pedonale, cancellata con una delibera alla prima giunta. E immediatamente archiviata. Senza che (quasi) nessuno battesse ciglio. Seppur con ragioni differenti quasi tutti concordavano che quell’unico tratto pedonale alla fine non avesse un gran senso. Solo Paolo Carlesso tenta, non di mettere in atto una difesa, ma una riflessione. E lo fa con un’interrogazione sulle tempistiche burocratiche, ma anche su cosa avrebbe potuto essere la zona pedonale se adeguatamente allargata e sostenuta. Interrogazione che il sindaco Catelli decide di liquidare subito: «Decisione presa nel rispetto delle nostra facoltà e delle tempistiche». Insomma capitolo chiuso.

Il consiglio dei ragazzi

C’erano anche loro, ma non hanno parlato. Sono stati lì tranquilli ad ascoltare le quasi due ore di consiglio, a osservare come vanno le cose nelle politica amministrativa dei grandi. Nessuno si è ricordato di dar loro la parola e così il discorso del sindaco dei ragazzi Ileana Colombo, salutato dal primo cittadino in apertura di seduta, non l’ha sentito nessuno. Alla fine però i ragazzi, senza dire una parola, hanno comunque dato una lezione silenziosa agli adulti: ovvero al momento della fotografia hanno tutti mostrato di essere contenti, anche se nessuno ha dato loro la parola. Insomma, forse ci sono rimasti un po’ male, ma è bastato poco per voltare pagina.

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