Fagnano, mascherine che scottano: ora se ne occuperanno carabinieri e procura

agnano messaggini besana denuncia

FAGNANO OLONA – E’ ufficiale: del caso mascherine se ne occuperanno, oltre alla polizia locale, anche i carabinieri, la guardia di finanza, il prefetto e la procura della Repubblica. Il consigliere comunale di Fagnano Bene Comune Paolo Carlesso, infatti, dopo essere stato sbertucciato (lo sostiene anche qualche membro della maggioranza ndr) in consiglio e dopo aver atteso un segnale annunciato da qualche padrone del vapore (che a quanto pare però non comanda abbastanza ndr), che andasse nella direzione riparatoria e non è mai arrivato, ha rotto gli indugi e presentato l’esposto.

E ora?

Come andrà nessuno lo può dire. Forse in nulla. O forse no. Le magagne, che hanno minato il beau geste, ci sono. E sono state evidenziate in maniera dettagliata da tutti i consiglieri di minoranza. Certo qualcuno dovrà stabilire se si tratta di errori veniali oppure no. Sta di fatto però che la querelle ha interessato (inconsciamente o incoscientemente?) l’intera maggioranza e potrebbe presumibilmente interessare altre persone, oltre agli amministratori comunali che hanno dato vita all’iniziativa (c’è in Più Fagnano che sostiene di aver saputo della volontà di donare mascherine alle scuole solo a cose fatte e nemmeno per vie ufficiali): ovvero il sindaco Elena Catelli e l’assessore di Forza Italia Elena Corio.

L’esposto

L’esposto presentato da Paolo Carlesso nel suo sostanziale contenuto non dovrebbe riservare sorprese. I motivi sono stati illustrati dallo stesso consiglieri in differenti momenti istituzionali e colloqui (più o meno ufficiali) con esponenti di Più Fagnano: «Ho più volte chiesto di avere spiegazioni plausibili sulle etichette tagliate e utilizzate per “certificare” mascherine di aziende e con caratteristiche differenti; di capire il motivo per cui di quelle donazioni non vi è alcuna traccia amministrativa se non postuma alla consegna e quindi perché sono state donate a nome del Comune di Fagnano. Inoltre di avvertire la scuola della situazione. E’ stato anche chiesto di porre rimedio alla situazione e di acquistare una partita di mascherine da mettere a disposizione delle scuole in caso di bisogno. Insomma un gesto riparatorio, poiché è vero che è non è accaduto nulla, ma la sicurezza della salute credo non si debba né prendere alla leggera, né essere letta come un un pretesto per fare opposizione politica. Di quanto accaduto, esposto compreso, infatti, sono il primo a essere dispiaciuto poiché il modo per metterci una pezza e una pietra sopra c’era. Non hanno voluto farlo».

Peso piuma

E sul modo di riparazione, raccontano, stava lavorando Forza Italia. Gli azzurri, infatti, si sono messi sotto per salvare capra e cavoli: ovvero la faccia della maggioranza, ma anche il proprio assessore ora nell’occhio del ciclone. Tanto che per giorni (in quelli scorsi) hanno tessuto la trama per organizzare un incontro con il sindaco e aprire così dialogo prima di arrivare alla rottura. Poi però siamo a Fagnano e lo “spiritello” del Castello che sembra aleggiare nella politica locale ci ha messo ancora una volta lo zampino. E così, nessuno sa perché e nessuno sa per come, all’incontro tra Forza Italia e il sindaco c’è andata solo l’assessore Corio. Lasciando di stucco tutti (compreso il suo partito) e senza portare a casa la mediazione.

Passaggi, tra esposto e polemiche, che contribuiscono a rendere ancor più instabile ed esplosiva una situazione che rimane cristallizzata solo perché le segreterie provinciali hanno blindato il Castello. Infatti, dentro non accade nulla. Ma appena superato il fossato la politica fagnanese è peggio della giungla del Vietnam.

denuncia fagnano mascherine esposto – MALPENSA24