Fagnano, sulle mascherine donate alle scuole è giallo. Denuncia in arrivo

FAGNANO OLONA – La saga politica del Castello si arricchisce di una nuova puntata. Con tanto di giallo: “Chi ha manomesso l’etichetta delle mascherine distribuite a scuole?“. E di risvolto che potrebbe sconfinare nel romanzo poliziesco, poiché se il consigliere di opposizione Paolo Carlesso darà seguito alle parole con i fatti, sulla questione verrà depositato un esposto. La nuova puntata di quelle che più che un mandato amministrativo sembra una fiction è andata in onda ieri sera, martedì 6 ottobre, in consiglio comunale.

«Avete manomesso il bugiardino delle mascherine consegnate ai bambini delle scuole di Fagnano. Non solo avete etichettato come “lavabili” i dispositivi monouso,  ma avete anche omesso la dicitura “non è un dispositivo medico-chirurgico”. E alla mia richiesta di chiarimenti avete negato tutto. E’ inammissibile». Questo il duro attacco rivolto all’amministrazione Catelli dal capogruppo di Fagnano Bene Comune, Paolo Carlesso, durante il consiglio comunale di ieri, lunedì 5 ottobre, il quale si prepara ora a sporgere denuncia alla Procura.

Dubbi sulle mascherine date ai bambini

Lo scorso 14 settembre, il sindaco Elena Catelli e l’assessore all’Istruzione, Elena Corio hanno distribuito 858 mascherine, donate al Comune da un paio di aziende, agli alunni delle scuole Orrù e Rodari di Fagnano Olona. Un gesto che, a detta dell’amministrazione, «dimostra sensibilità nei confronti degli studenti e che è stato fatto in buona fede». Ma la distribuzione nelle scuole non era ancora terminata che negli ambienti politici fagnanesi già circolava qualche perplessità sull’operazione che sindaco e assessore stavano conducendo in porto.

Voci, sussurri, mezze parole che hanno, come si suol dire stuzzicato il can che dorme. E così i gruppi di opposizione hanno voluto approfondire la questione riscontrando, da parte loro, che non tutto collimava.

Anomalie che hanno portato tutti i capigruppo Marco Baroffio (Siamo Fagnano), Paolo Carlesso (Fagnano Bene Comune) e Walter Lomi (Cinque stelle) a presentare una richiesta di accesso agli atti sulla questione. E insieme ai documenti è arrivata, una settimana dopo, anche la risposta del sindaco in cui negava ogni irregolarità o in qualche modo giustificava eventuali errori. Risposte che non hanno soddisfatto Carlesso: «Avete detto che non c’era nessun problema con quelle mascherine. E invece non è così. Innanzitutto avete distribuito dispositivi di protezione per adulti, che coprivano quasi tutta la faccia dei bambini. Inoltre, avete applicato la stessa etichetta per tutte le mascherine, nonostante fossero di tipo diverso e prodotte da due aziende differenti».

Avete manomesso l’etichetta delle mascherine

Infatti, delle 858 mascherine, 500 sono riutilizzabili di stoffa e 358 sono chirurgiche monouso. «Peccato che abbiate indicato anche sulle mascherine monouso la possibilità di lavarle. E come se non bastasse, avete anche cancellato con un pennarello il numero di lavaggi possibili. Che dai 10, indicato dal produttore, è stato cancellato. E la spiegazione che mi avete dato è che qualcuno vi ha detto a voce che era possibile lavarle fino a 20 volte. Infine, avete anche omesso dalle etichette la dicitura “non sono un dispositivo medico”. Vi rendete conto della gravità della vostra manomissione?», chiede infervorato il consigliere.

Il sindaco non ha nulla da nascondere

Per tutta risposta, però, il primo cittadino si limita a sostenere di essere sempre stata trasparente. «Abbiamo chiesto al comandante della polizia locale di fare tutti gli accertamenti del caso. E – aggiunge rivolgendosi direttamente a Carlesso – si rivolga pure alla Procura della Repubblica se ritiene che io abbia commesso degli atti illegali».

La fretta è stata traditrice

Dopo l’intervento del sindaco, ha preso parola anche l’assessore interessato, Elena Corio, che aveva appunto proposto la distribuzione delle mascherine donate al Comune. «Eravamo in un momento difficile, nel quale non sapevamo se sarebbero arrivati dispositivi di protezione da parte del Ministero. Quindi, avendo questi prodotti, ho pensato subito di distribuirli. Lo abbiamo fatto con le migliori intenzioni, cercando di fare il bene degli alunni. Ma la fretta è stata traditrice, ecco perché abbiamo commesso qualche errore. Non di certo intenzionalmente», sostiene l’assessore.

Che spiega poi che l’aver applicato l’etichetta con la dicitura lavabile alle mascherine chirurgiche è stata una svista che ha interessato pochi campioni. Per quanto riguarda l’omissione dell’espressione “non è un dispositivo medico-chirurgico”, «lo abbiamo fatto solo per un risparmio di carta al momento della stampa. E comunque tutte le mascherine sono di ottima qualità, quindi non abbiamo assolutamente voluto danneggiare la salute dei bambini».

Arriva la denuncia

Carlesso mette però in evidenza che il momento per ammettere gli errori sarebbe dovuto essere dopo la richiesta di accesso agli atti, e non adesso. «Era lì che si sarebbe vista la vostra buona fede. Ma voi non avete fatto altro che negare tutto», conclude Carlesso. Che adesso presenterà un esposto da mandare alla Procura.

Fagnano, sindaco Catelli e assessore Corio consegnano mascherine alle scuole

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