BUSTO ARSIZIO – Il fulmine a ciel sereno dell’infortunio, più grave del previsto, occorso a Jordyn Poulter colpisce la Unet e-work Busto Arsizio. L’assenza della palleggiatrice a stelle e strisce, appena rientrata da uno stiramento addominale, è stimata in almeno un mese e mezzo e costringe la società di via Maderna a tornare sul mercato con Enzo Barbaro costretto agli straordinari dopo aver composto una buona rosa con il budget a disposizione. A ottobre inoltrato, però, è difficile andare a trovare una giocatrice di livello libera.
Le opzioni
Difficile restare con una sola palleggiatrice in rosa: Asia Bonelli seppure talentuosa, è giovane: ha poca esperienza in Serie A e nessuna nelle coppe internazionali. Si potrebbe pensare ad una soluzione ponte affiancandole una giovane proveniente dalle serie minori, ma il recupero di Poulter potrebbe durare più del previsto e sarebbe un bel rischio affrontare la stagione così. L’ipotesi migliore dovrebbe essere quella di prendere una palleggiatrice esperta con un contratto a gettone in modo poter aspettare tranquillamente la numero 1. Eva Mori, la principessa slovena che sembrava il profilo perfetto (e, almeno in allenamento e amichevole aveva già sostituito bene Poulter), si è però accasata in Turchia all’ Ilbank, quindi è fuori dai giochi.
Un nome libero è quello di Ludovica Dalia (nella foto) trentaseienne romana che nella stagione appena conclusa ha giocato a Caserta dopo aver girato mezza Italia (Frascati, Rieti, Castellana Grotte, Urbino, Parma, Crema, Giaveno, Brescia e Cuneo) e vinto una Coppa Cev a Urbino nel 2011 al fianco di Giulia Leonardi.
Altre ipotesi rispondono ai nomi di Francesca Ferretti, mano pazzesca e palmares tendente a più infinito ma ferma da due anni e mezzo anche se si sta allenando con una squadra locale; Valeria Caracuta, in questo caso si tratterebbe di un gradito ritorno, ma la ex numero 14 è sotto contratto con Aragona in B1; e Giulia Galletti, classe 1999 ex Sassuolo, recentemente a Scandicci per supplire all’assenza di Lia Malinov. Con la pandemia in corso è complicato pensare al mercato americano, Nord o Sud che sia: tra visti, tamponi e quarantena si rischia di perdere alcune settimane.