Mornago, la minoranza ribatte al sindaco: «Dribbling sui conti non in regola»

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MORNAGO – «Tamborini può anche autocertificarsi i conti, ma la Corte ha mandato tutto in procura. Sulle responsabilità decideranno loro, visto che il fascicolo gli è stato trasmesso dopo le spiegazioni dell’assessore al Bilancio, in difficoltà coi conti dal 2018». Così i consiglieri di minoranza hanno commentato mercoledì 24 maggio, in un comunicato, le ultime dichiarazioni rilasciate da Viviamo Mornago, gruppo politico guidato dal primo cittadino, sullo stato delle finanze comunali. «Constatiamo l’abile lavoro di dribbling del sindaco, che delle oltre sessanta pagine di delibere dei magistrati contabili prende solo i pochi pezzi che gli fanno comodo, dimenticandosi di tutti gli altri che contraddicono la sua versione. Ma già la sua trasparenza, per cui i consiglieri sono stati tenuti all’oscuro di tutto e hanno saputo della questione solo a fronte dell’obbligo di pubblicazione della Corte, rende l’idea».

I principali punti di criticità

«Giusto per citare i principali – hanno spiegato le opposizioni – tra i quindici punti di criticità rilevati negli ultimi sei anni nella delibera più recente, alla sua amministrazione si contestano: il parziale/tardivo riscontro alle richieste istruttorie (i magistrati contabili scrivevano e incalzavano dal marzo 2020); la tardiva approvazione del rendiconto; le assunzioni di personale in violazione di legge (la questione più grave, su cui la procura deve valutare se c’è responsabilità per danno erariale, punto su cui Tamborini non a caso tace); omesso invio di dati contabili; gestione dei residui; non corretta determinazione del fondo crediti di dubbia esigibilità; verifica degli equilibri di bilancio. Tutti aspetti che nel caos della sua risposta diventano “colpa della Patrimoniale”, ma i cittadini che hanno anche solo guardato le delibere sanno la verità».

La chiusura della Patrimoniale

Come ha aggiunto la minoranza, «sulla Patrimoniale i magistrati scrivono che andava chiusa: perché quindi, avendo la possibilità nel 2018, è stata tenuta aperta altri sei anni? Citiamo dalla delibera 2024/55: “Stato di attuazione della liquidazione della società Mornago Patrimonio e Servizi Srl: Il Collegio invita il Comune di Mornago a monitorare attentamente il corretto e tempestivo espletamento dei passaggi conclusivi per il buon esito dell’operazione e a effettuare con sollecitudine tutti gli adempimenti di competenza per la chiusura della liquidazione della società de qua, ormai in corso da oltre dieci anni”. Andava quindi chiusa prima possibile (nel 2018 si poteva fare, come attestato in una relazione dal liquidatore nominato proprio da Tamborini e discussa in consiglio comunale, con 190mila euro) e senza trascinarla con inerzia per dieci anni, dieci anni in cui il liquidatore ha maturato sempre più compensi, insieme ai consulenti, fino a portarla a 450mila euro di debiti».

Il rischio di un commissariamento

«Ricordiamo il liquidatore – sono le osservazioni conclusive – quando prima della campagna elettorale del 2019 ha presentato il progetto per un’area commerciale, insieme a Tamborini e Gusella, con caratteristiche e metrature uguali al Tigros di Crugnola. Tigros che tre anni dopo si è aggiudicato il bando per l’area del campo sportivo e che potrà quindi spostare i dipendenti attuali nel nuovo spazio commerciale: l’unico cambiamento è un’operazione che ha tolto il centro sportivo ai mornaghesi, senza creare nuovi posti di lavoro. Infine con che faccia ci si candida quando c’è ancora l’incombenza di un eventuale commissariamento? Chiudendo con le parole della delibera, infatti, “la Corte dei Conti dispone che copia della presente deliberazione sia trasmessa alla competente procura regionale ai fini della valutazione di eventuali profili di responsabilità in relazione alle assunzioni avvenute in violazione del divieto di legge, come individuate in motivazione”. Il tempo (o la procura) ci dirà».

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