La replica di Viviamo Mornago: «Comune virtuoso, i conti sono sani e solidi»

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MORNAGO – «Ma quali conti in disordine, la situazione economica del Comune di Mornago è sana e solida. Chi dice il contrario purtroppo lo fa per mancanza di argomenti seri o mancanza di proposte per la comunità». Viviamo Mornago ha così replicato, in un comunicato diffuso ieri, mercoledì 17 aprile, alla richiesta di dimissioni di sindaco e assessore al Bilancio: «Facciamo chiarezza sulla reale situazione, partendo da quanto recentemente annotato dalla Corte dei Conti. Semplicemente si è contestata al Comune la trasmissione incompleta o tardiva dei dati alla banca dati delle pubbliche amministrazioni, senza segnalazioni su anomalie dei conti. Tutti adempimenti tecnici in capo ai funzionari dell’ente e al revisore dei conti nominato dalla prefettura».

«Nessuna criticità economica o disavanzi nei bilanci»

«Vengono fatti appunti – è questa l’obiezione – su appostamenti in bilancio di alcune “partite” e la cancellazione di alcuni residui vetusti, cosa peraltro avvenuta ed applicata nel consuntivo 2023, già adottato in giunta e che verrà approvato in consiglio comunale il 30 aprile. In sostanza la Corte non ha rilevato nessuna criticità economica o disavanzi nei bilanci del Comune, ma inesattezze nell’appostamento di alcune “partite” inserite in voci specifiche del bilancio. A dimostrazione della cosa cita: “…invita l’ente a riscontrare per il futuro tutte le richieste della Sezione. Per quanto di competenza, il Responsabile finanziario e il Revisore dei conti dovranno fornire i chiarimenti e la documentazione utili per i necessari approfondimenti…”.
A supporto dell’affermazione, e a certificare che i conti sono in salute, il consuntivo 2023 dimostra che Mornago ha una situazione finanziaria solida e affidabile, rilevando più di 450mila euro nella voce “avanzo di amministrazione” a certificare la bontà e la solidità dei conti. Ciò significa che il Comune è in saldo positivo, sgonfiando e demolendo completamente le chiacchiere dalla minoranza; un dato certificato anche dal nuovo revisore dei conti».

Il no alla richiesta di un accordo elettorale

Poi l’accenno alle vicine Amministrative: «Capiamo la necessità e la frustrazione di doversi mettersi in mostra in previsione della campagna elettorale di giugno, ma suggeriamo di fare proposte di sviluppo per il nostro Comune e per la cittadinanza, ammesso che se ne abbiano. Il cercare di cavalcare un “non problema sostanziale” è conseguenza del rigetto della richiesta di un accordo elettorale volta a far confluire nella lista di Viviamo Mornago parte di alcuni rappresentanti dall’attuale minoranza, pervenuta attraverso una telefonata fatta al sindaco dai vertici della segreteria provinciale della Lega.
Ecco che al diniego su tale accordo, e non avendo null’altro da dire o da proporre, si cerca di enfatizzare sulla deliberazione della Corte dei Conti, accentuando taluni riscontri e tralasciando altri in base al proprio comodo. Al netto di ogni polemica, un appunto è riscontrabile in maniera tangibile nella nota della Corte dei Conti: viene certificato inconfutabilmente un debito di circa 800mila euro nato nell’epoca di amministrazione di chi oggi sventola capacità amministrative e dà lezioni di moralità chiedendo le dimissioni di sindaco ed assessore. Proprio costoro nel 2006 furono gli ideatori e sostenitori della Mornago Patrimoniale che ha creato un debito all’ente e con questo fardello negli ultimi dieci anni Viviamo Mornago ha convissuto e amministrato».

Un capitolo buio chiuso senza ulteriori sacrifici

«Viviamo Mornago – questa la conclusione – ha dimostrato un’ottima capacità amministrativa che ha permesso, possiamo dirlo orgogliosamente senza timore di essere smentiti, di chiudere un capitolo buio senza ulteriori sacrifici economici da parte dei cittadini. La nostra capacità amministrativa, grazie al lavoro sinergico di liquidatore e dei professionisti incaricati, porterà alla chiusura in bonis della Società Patrimoniale entro la fine di maggio, con un vantaggio economico nelle casse e sul patrimonio immobiliare del Comune per un valore superiore ai tre milioni di euro, oltre a diverse ricadute occupazionali e opportunità lavorative per il territorio. Anche al cittadino meno avvezzo alle dinamiche economiche, il dato è inconfutabile ed evidenzia quali siano le chiacchiere da comare e quale la capacità amministrativa».

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