CASSANO MAGNAGO – Per Christian Farina, cassanese di trentaquattro anni, quello conquistato a Grottaglie (Taranto) sabato 28 settembre è il settimo titolo consecutivo nel campionato italiano di distensione su panca, e l’ultimo successo di una serie iniziata nel 2013. «Quella in cui ho sollevato 197 chilogrammi è una gara a livello nazionale. In fase regionale ci sono delle qualifiche, divise per categoria di peso ed età: i migliori sei di ciascuna accedono alle finali. Chi vince è campione d’Italia fino all’anno successivo».
Forza e velocità
«Tutto è cominciato nel luglio del 1999, principalmente per dimagrire», ha raccontato il campione plurititolato. «Poi mi sono appassionato, e un po’ mi sentivo portato. Partecipavo a gare di atletica leggera, poi sono passato al weight-lifting. Ho unito la sua velocità alla forza che richiede la distensione su panca, fondendo così due sport». Il successo di Farina ha fatto sì che alla competizione Fipe si classificasse anche la sua società: «All’inizio lo facevo solo per portare punti. In base al risultato in ogni prova, dal primo al sesto, vengono dati dei punteggi ai vari atleti e, sommandoli, ci si qualifica anche con la società: la nostra è infatti arrivata seconda».
Uno sport povero
Farina è sposato e ha una figlia di quattro anni e mezzo: «Il nostro è un nucleo monoreddito, è complicato incastrare il lavoro per la mia famiglia con uno sport povero. Che però dà ammirazione, e tanta soddisfazione: ogni anno, in ogni singola provincia, il Coni nazionale premia gli atleti che si sono distinti a livello italiano, europeo e mondiale con delle medaglie al valore. Mi preparo a ricevere la quinta, probabilmente a marzo, che sarà di bronzo».
No al doping
L’atleta di Cassano Magnago, che gareggia anche in altre federazioni, vanta all’attivo sedici titoli: «Vorrei smentire un fatto: per affermarsi in questo sport non servono per forza le sostanze dopanti. Non ne uso, e mi sottopongo a controlli continui; come donatore Avis, dal 2003, e come mulettista, perché è richiesto a tutti coloro che guidano, dal 2016. A fare la differenza sono invece costanza, passione e tanta volontà».
