Tangenti, Comi “stralciata” e mai interrogata. Caianiello punta a stare sotto i 5 anni

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BUSTO ARSIZIO – Mai stata sentita. O almeno così trapela dagli uffici giudiziari della procura di Milano. Lara Comi, ex europarlamentare, che in bilico elettorale aveva dichiarato: «Rinuncio per potermi difendere. Non ho nessun coinvolgimento» ad oggi non sarebbe mai stata interrogata dai pm milanesi.  L’ex eurodeputata di Saronno, coordinatrice provinciale del partito fino a pochi mesi fa, è indagata per finanziamento illecito nella maxi inchiesta Mensa dei poveri. La procura di Milano ha depositato il 415bis per 71 dei 115 indagati. Ma non per lei.

Caianiello punta a stare sotto i 5 anni

La sua posizione è stata stralciata e, a differenza di quanto si presuppone accadrà per Attilio Fontana, Governatore della Lombardia, che accusato di abuso d’ufficio va verso una richiesta di archiviazione da parte della stessa procura che non avrebbe ravvisato alcun illecito a suo carico, per Comi la situazione potrebbe essere molto diversa. Lo stesso Fontana ai magistrati avrebbe dichiarato che sarebbe stata proprio lei a suggerirgli di parlare con Nino Caianiello (considerato il perno dell’inchiesta) per «Capire come funziona in Regione». Comi, di fatto, ha sempre ribadito la propria estraneità ai fatti. Della decisione di stralciare la sua posizione nulla si sa. Ma non si starebbe andando verso una richiesta di archiviazione. Altro filone? Gli inquirenti tacciono. Intanto Caianiello continua a parlare e punta, a quanto pare, a un patteggiamento al di sotto dei 5 anni. Non è tra gli indagati per i quali la procura ha depositato l’avviso di conclusione delle indagini.

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